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Crisi Economica Marghera / Via del Commercio

Dramma alle Acciaierie Beltrame: tutti a casa, 130 lettere di licenziamento

La dirigenza, come afferma la Cgil, avrebbe annunciato la perdita del posto di lavoro ai dipendenti dello stabilimento di Porto Marghera. Venerdì mattina presidio in fabbrica della Fiom

Era temuta, ora è arrivata. La lettera di licenziamento. Il 30 marzo scorso un operaio dello stabilimento veneziano della Afv Acciaierie Beltrame affermava che era padre di tre figli, e che se l'impianto avesse chiuso "sarebbe stato rovinato". Da oggi quel lavoratore e altri 130 colleghi dello stabilimento di via del Commercio vivono in una situazione d'angoscia. Secondo quanto afferma la Cgil, sarebbe stata recapitata loro, infatti, la lettera di licenziamento. Venerdì mattina Fiom e Fim di Venezia ed Rsu presidieranno la fabbrica, manifestando contro la decisione della dirigenza.

Il gruppo siderurgico Beltrame, proprietario della Afv Sidermarghera, è leader in Europa nel mercato dei laminati mercantili. Un anno fa i sindacati erano stati convinti ad accettare il prolungamento della cassa integrazione, attivata da mesi, e la riduzione del personale di 25 unità (utilizzando gli ammortizzatori sociali di accompagnamento alla pensione d'anzianità), in cambio della promessa di un piano di investimenti, pari a 10 milioni di euro, che sarebbe dovuto servire, grazie all'utilizzo di tecnologie innovative, alla modernizzazione e ottimizzazione del ciclo produttivo.

Nei primi mesi dell'anno, però, dall'azienda era arrivato il dietrofront: nessun piano di recupero e l'avvio di una ristrutturazione dei vari siti produttivi del gruppo. Nel corso del primo anno l’investimento si sarebbe limitato a 2 milioni, spesi per la manutenzione ordinaria. Instillando il timore tra i lavoratori, poi rivelatosi fondato, che il loro posto di lavoro fosse a rischio.

 

La decisione è stata annunciata stamattina dalla dirigenza alle sigle sindacali nel corso di un incontro nella sede Unindustria Venezia. Lo stabilimento chiude, interrompendo i due anni di cassa integrazione straordinaria e mettendo in mobilità i lavoratori.

 

LETTERA DI UN LAVORATORE: "HO TRE FIGLI, NON SO COME FARE"

 

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