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Giovedì, 25 Aprile 2024
Crisi Economica Marghera / Via del Commercio

Acciaieria Beltrame: operai bloccano l'azienda. Fiom: "Mossa speculativa"

I dirigenti del gruppo giovedì hanno annunciato la chiusura dello stabilimento di Marghera, a pochi giorni dal rinnovo della concessione per 25 anni della banchina sul canale industriale nord

Muro contro muro. D'altronde quando dall'oggi al domani si scopre che il posto di lavoro non c'è più non esistono mezze misure. Stamattina tutti i lavoratori dell'acciaieria Beltrame di Marghera si sono riuniti in assemblea dopo che ieri i dirigenti del gruppo, titolare della Sidermarghera e con sede legale nel vicentino, ha annunciato ai sindacati l'interruzione della cassa integrazione e l'avvio della mobilità per i 119 dipendenti dell'impianto. Le lettere di licenziamento sarebbero già partite, arriveranno nelle prossime settimane.


L'assemblea delle sigle sindacali (Fiom, Fim e Rsu) ha deciso il presidio giorno e notte della portineria con blocco delle merci in entrata e in uscita. "Ancora una volta stiamo assistendo al tentativo di desertificare il tessuto industriale di Marghera a favore delle speculazioni - ha dichiarato il segretario della Cgil Venezia Roberto Montagner - Malgrado ci siano delle chiarissime e note leggi nazionali e degli accordi nei quali si dice chiaramente che Marghera è sito industriale di interesse nazionale. Qualcuno invece pensa di guadagnare con queste aree che valgono oro. Sempre sulla pelle dei lavoratori".

La procedura di licenziamento, spiega in una nota il sindacato, arriva a pochi giorni dal rinnovo per 25 anni della concessione della banchina che si affaccia sul canale industriale nord. I dubbi sulla questione vengono lanciati da Roberto Montagner, segretario della Fiom di Venezia: "Nell'accordo del luglio dello scorso anno si è parlato di problemi tecnici e di un rilancio di questo sito che poteva diventare competitivo. Infatti si era stabilito un investimento di 10 milioni. A oggi ne sono stati spesi solo due per la manutenzione ordinaria. Adesso ci arriva questo procedimento di licenziamento collettivo che apre più di qualche sospetto considerato anche che riguarda solo Marghera e nessuno degli altri stabilimenti italiani".

La Cgil lagunare mercoledì ha fissato un incontro con il Comune di Venezia durante il quale si chiederà all'amministrazione che vengano presi tutti gli impegni presi sul mantenimento della vocazione industriale di Porto Marghera, in giorni in cui più di un dubbio è stato espresso anche dalla Camera del lavoro di Venezia riguardo la realizzazione della Torre di Cardin, che potrebbe, secondo il sindacato, cambiare il connotato dell'area. La richiesta è di rafforzare il vincolo insustriale e di mettere un freno alle ipotesi di speculazione.
 

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