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Economia

Costi energetici alle stelle, per Fratelli d'Italia l'aiuto a famiglie e imprese non basta

Mozione in Consiglio regionale per chiedere esborsi governativi per il pagamento e non il dilazionamento delle bollette, un piano triennale che porti all'indipendenza energetica, e il taglio di oneri e tassazione

I costi dell'energia alle stelle piegano la capacità di sostenersi per famiglie e imprese, nonostante gli interventi governativi per calmierare benzina e bollette. A sollecitare un intervento più deciso è Fratelli d'Italia che chiede un piano di supporto energetico triennale e uno che porti sul lungo termine all'indipendenza energetica, con un taglio su oneri fissi e tassazione nelle bollette. Lo ha precisato oggi in giunta regionale il capogruppo di Fratelli d'Italia, Raffaele Speranzon, con una mozione approvata in Consiglio regionale nel pomeriggio. «Tra la pandemia, il caro-gas, il caro-luce e ora la guerra in Ucraina i costi energetici a carico di famiglie e imprese venete sono schizzati alle stelle. Quando abbiamo depositato questa mozione, ai primi di febbraio, doveva ancora scoppiare il conflitto in Ucraina, che ha ingigantito all'ennesima potenza un problema già pesante», commenta Speranzon.

Le stime

Le stime di Arera già da gennaio 2022 valutavano infatti un +55% per la bolletta dell'elettricità e +41,8% per quella del gas nel primo trimestre del 2022. Rispetto allo scorso anno, una famiglia di 4 persone si sarebbe trovata a pagare per gas, energia, acqua e raccolta rifiuti tra i 1300 euro e i 1500 euro in più all'anno; una stima destinata a crescere a seguito del conflitto. C'è poi l'impatto sulle aziende. «Uno studio della Cgia di Mestre, risalente a prima dello scoppio della guerra, evidenzia che rispetto al 2019 le imprese italiane, a causa dell’aumento del prezzo delle tariffe elettriche, si troveranno con 36 miliardi di euro di extra costo - evidenzia Speranzon - Negli ultimi 3 anni, poi, il costo della bolletta della luce è raddoppiato e, sommandoci i rincari del gas, molte attività si troveranno costrette, se non a chiudere, almeno a sospendere l'attività».

La mozione

I settori maggiorente penalizzati, sempre secondo la Cgia, sono quelli ad alto consumo energetico: il comparto metallurgico, tutto il settore commerciale e della grande distribuzione, il terziario, quello alberghiero, ricettivo e della ristorazione. «Ci spiace dire che purtroppo ci avevamo visto giusto: il problema energetico era già grave per famiglie e imprese nello scorso autunno, e le vicende internazionali delle ultime settimane hanno appesantito ancora di più la situazione. Non servono quindi soluzioni come la rateazione, che diluisce nel tempo il problema anziché risolverlo - conclude il consigliere -. Le iniziative del governo avranno effetti, e sarà da valutare quanto efficaci, solo in futuro, mentre l'emergenza è ora. Per questo, chiediamo provvedimenti immediatamente concreti: soluzioni come l'aiuto alle famiglie e alle imprese e l'avvio verso l'indipendenza energetica che ci liberi dai vincoli con le altre realtà internazionali, sono sempre più impellenti».

La mozione impegna la giunta regionale ad attivarsi in Consiglio dei ministri per mettere in campo aiuti concreti a famiglie e imprese, salvaguardando i posti di lavoro, a studiare un piano di supporto energetico, coinvolgendo amministrazioni locali e associazioni di categoria, aprire una discussione su un progetto a lungo termine volto all’indipendenza energetica, ponendoci al riparo dalle speculazioni estere, valorizzando le rinnovabili e ragionando sulla geotermia senza pregiudizi ideologici su altre possibili fonti energetiche, e infine intervenire con misure che incidano sugli oneri fissi e sulla tassazione».

Conferenza dei sindaci

La Conferenza dei Sindaci della Venezia orientale, in vista del prossimo incontro che si terrà domani, mercoledì 6 aprile 2022, a nome del suo presidente Gianluca Falcomer, dichiara di essere allarmata dall’impatto che l'aumento dei costi dell'energia sta provocando sulle famiglie, sulle imprese, sui cittadini dei 22 Comuni del nostro territorio. Oltre ai bilanci di aziende e famiglie anche quelli comunali stanno subendo dei contraccolpi che preoccupano i sindaci. Preoccupazione aggravata dal fatto che ad oggi non sono arrivate nuove risorse a sostegno delle attività delle amministrazioni. «Abbiamo deciso come amministrazioni comunali di adottare atti di giunta per permettere agli uffici di provvedere a individuare le soluzioni più adeguate - ha detto Falcomer - Dobbiamo ridurre quanto prima i consumi senza dover privare i cittadini, soprattutto quelli più bisognosi, dei servizi essenziali».

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