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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Costa: "Le grandi navi valgono 435 millioni, senza Venezia collasserebbe"

Lo ha rilevato, in una convegno a Marghera, il presidente dell'Autorità portuale di Venezia: "Facendo a meno di quelle sopra le quarantamila tonnellate si perde il 5,4% del Pil"

"L'attuale posizionamento del Terminal di Marittima sta alla base del successo dello scalo veneziano come 'homeport' (porto di arrivo e partenza) in quanto possiede contemporaneamente quattro prerequisiti fondamentali: accessibilità nautica, accessibilità merci, accessibilità passeggeri ed efficiente connessione con l'aeroporto di Venezia". Lo ha rilevato, in una convegno a Marghera, il presidente dell'Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, spiegando che dal punto di vista economico il traffico crocieristico a Venezia - dai dati elaborati da Cà Foscari e dall'Università di Padova - vale 435 mln di euro; di questi, 365 mln (90% del totale) sono dati dalle navi di stazza sopra le 40mila tonnellate, ovvero i piroscafi che in base al decreto Clini-Passera non potranno più transitare in futuro per il Canale della Giudecca.

Per Costa rinunciare a questo traffico significherebbe perdere 5,4% del pil locale (se si considera che il pil del comune di Venezia è circa 6,72 miliardi), e 6.800 posti di lavoro (su un totale di 7.600 unità complessive del comparto equivalenti al 6.6% dell'occupazione del comune di Venezia che conta oggi 103000 unità). Nel convegno si è discusso quindi dei progetti alternativi al transito delle grandi navi da crociera su cui stanno lavorando Capitaneria di Porto, Magistrato alle Acque, Autorità Portuale e gli enti che ne hanno responsabilità.

Il principale é la realizzazione di un canale di navigazione a sud dell'Isola della Giudecca: non verrebbe allontanato il traffico crocieristico dal centro storico, ma consentirebbe di mantenere il terminal a Marittima ed evitare interferenze fra traffici passeggeri e merci. Altra soluzione sarebbe l'ingresso attraverso la bocca di Malamocco, utilizzando tuttavia una 'risorsa scarsa': la navigazione attraverso il Canale Malamocco Marghera attualmente utilizzato dalle navi merci. L'interferenza fra traffici merci e passeggeri che si creerebbe lungo il canale avrebbe risvolti tali da penalizzare il traffico merci. Le interferenze sono sopportabili o ovviabili con costi ragionevoli sulla tratta da Malamocco a Fusina. E' per questo che è stata avanzata l'ipotesi prospettica di una nuova stazione marittima a Dogaletto, che però manca delle accessibilità terrestri acquisibili solo nel lungo periodo e con alti costi anche ambientali.

L'ipotesi di una stazione Marittima a Marghera invece presenta limiti invalicabili secondo Costa: dimensioni dei canali e dei bacini di evoluzione inadeguati, terminal commerciali già in uso, e soprattutto una interferenza fra traffici merci e passeggeri esiziale per il traffico merci. Alle tre ipotesi di canali alternativi proposte oggi, tra cui quella del canale Contorta Sant'Angelo (costo 65 milioni) che devia dal Canale Malamocco Marghera prima dell'area di maggiore interferenza fra il traffico passeggeri e merci, il Presidente di Confindustria di Venezia, Luigi Brugnaro, ha proposto una quarta ipotesi: il canale delle Trezze Sud che richiede l'allargamento del canale da Fusina fino al bacino di evoluzione 3. (Ansa)

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