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Economia Porto Marghera

Piani Eni a Porto Marghera: c'è il riciclo meccanico delle plastiche

Preoccupazione per i posti di lavoro a Venezia, 400 diretti, dopo l'annuncio una settimana fa della fermata del cracking e impianto aromatici. Descalzi: «è uno dei siti fondamentali per la propria strategia di transizione energetica»

A una settimana dall'annuncio della fermata del cracking di Porto Marghera l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi parla del sito produttivo veneziano come «uno dei siti fondamentali per la propria strategia di transizione energetica, che la porterà al completo abbattimento delle emissioni generate da processi industriali nel 2050». Sindacati e politici temono per la tenuta occupazionale (400 dipendenti diretti) mentre l'ad dettaglia i progetti e conferma che Marghera, come hub logistico, continuerà ad essere «snodo centrale per la fornitura di materie prime alle realtà industriali di Ferrara e Mantova - che hanno espresso preoccupazione per il cambio di strategia - a cui il rifornimento sarà garantito con continuità». 

Con il progetto di trasformazione di Porto Marghera, spiega la società, verranno tagliate oltre 600.000 tonnellate all'anno di emissioni di CO2. Il percorso verso la decarbonizzazione ha avuto inizio nel 2014 con la bioraffineria di Venezia, la prima al mondo nata dalla conversione di una raffineria tradizionale: un cammino nel quale Eni prevede complessivamente di investire nel prossimo quadriennio circa 4 miliardi di euro nei processi di trasformazione e utilizzo di materiali, come la plastica, nell'ottica della circolarità e sostenibilità.  

Il progetto prevede la realizzazione, entro il 2024, di un nuovo impianto Versalis per la produzione di alcool isopropilico basato su tecnologia proprietaria di idrogenazione dell’acetone, le cui principali applicazioni sono nella farmaceutica, disinfettanti e cosmesi. In un’area dell’ex petrolchimico Eni Rewind, società ambientale di Eni, realizzerà l’impianto Waste to Fuel, che produrrà bio-olio destinato al settore navale o utilizzato come biocarburante dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Ed è appunto allo studio il primo polo dedicato al riciclo meccanico avanzato delle plastiche, il cui sviluppo è uno dei pilastri della strategia di Versalis. L'evoluzione del sito a Marghera comporterà la fermata degli impianti di cracking e aromatici di Versalis ma Eni garantisce l’operatività degli impianti in sicurezza e conferma di tutti gli interventi di manutenzione previsti nei prossimi mesi. 

Dal punto di vista occupazionale a Marghera i sindacati dei chimici Filctem, Femca e Uiltec sono stati rassicurati circa il reimpiego dei lavoratori, ma le sigle hanno chiesto che Descalzi espliciti il piano al ministero dello Sviluppo. «Rischiano di essere pesanti le ricadute occupazionali», scrivono i senatori del Pd Andrea Ferrazzi, Paola Boldrini e Stefano Collina al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, al quale hanno rivolto un'interrogazione. La consigliera regionale Erika Baldin (5 Stelle) ha chiesto alla giunta di intervenire a garanzia del futuro dei lavoratori. «La Regione si attivi per tutelare i mille lavoratori e per l’attesa bonifica dell’area», hanno commentato i consiglieri Pd Francesca Zottis, Jonatan Montanariello, il capogruppo Giacomo Possamai e Vanessa Camani.

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