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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Gli alberghi della costa "tengono", ma chi non investe perde di più

Uno studio sui bilanci del 2012 sugli hotel mostra che quest'ultimi sono stabili. Ma le presenze calano ovunque e chi non sta al passo soffre

Il comparto alberghiero della costa veneziana si conferma un settore “in tenuta”, grazie alla capacità di intercettare i nuovi flussi turistici, soprattutto quelli dell’Est Europa. Ma per poter rimanere competitivo sarà sempre più necessario investire nella riqualificazione delle strutture. Gli investimenti, però, hanno fatto segnare un trend in calo. E’ quanto emerso dal convegno che Fiditurismo ha promosso martedì mattina al PalaExpomar di Caorle, nell’ambito della Fiera dell’Alto Adriatico. In questi due anni Fiditurismo, insieme alla società di consulenza finanziaria Scouting, ha avviato una mappatura dei bilanci delle imprese alberghiere della costa veneziana. I risultati dell’indagine, commissionata dalla Camera di Commercio di Venezia, sono stati illustrati durante il convegno e si riferiscono ai bilanci dell’esercizio 2012, gli ultimi attualmente disponibili.

Scouting ha preso in analisi un campione formato da 73 alberghi a tre e quattro stelle delle località di Bibione, Caorle, Jesolo e Chioggia-Sottomarina. Nel complesso arrivi e presenze risultano in leggero aumento, seppure con qualche differenza. Se infatti le presenze crescono del 2,1% per i tre stelle (con la sola eccezione di Chioggia), per i quattro stelle risultano in calo in tutte le località. Quanto alla permanenza media, nel 2012 è risultata in ulteriore diminuzione, con una riduzione più significativa per i tre stelle a Chioggia e Bibione (che pure resta la località in cui ci si sofferma di più, con 5 giorni di media), mentre per i quattro stelle il calo maggiore riguarda gli hotel di Jesolo (-9,3%). Il tasso di occupazione dei posti letto è nel complesso stabile, ma con una lieve crescita per i tre stelle, dove si attesta al 72,5% contro il 66,2% dei quattro stelle, dato in ribasso in tutte le aree tranne che a Bibione, dove si raggiunge l’84%.

Passando ai dati del conto economico, nel 2012 si sono registrati fatturati sostanzialmente stabili. I ricavi dei quattro stelle non hanno subito sussulti e sono doppi rispetto ai tre stelle, ma sui bilanci pesa la crescita del costo del personale, che comporta un progressivo deterioramento dei margini. I quattro stelle chiudono mediamente in positivo grazie ai dati degli alberghi di Jesolo e Chioggia (in utile), mentre gli hotel di Bibione fanno segnare una perdita (-4,3%). Preoccupa il generale calo, negli alberghi di proprietà, del capitale investito, che denota una sostanziale assenza di investimenti dal 2009 al 2012. Per i tre stelle è soprattutto a Chioggia che si registra un valore molto basso di capitale investito, mentre per i quattro stelle gli investimenti risultano in calo in tutte le località, a eccezione di Jesolo e Caorle. Eppure, a conferma dell’importanza di investire nella riqualificazione alberghiera, c’è il dato che evidenzia come i ricavi per presenza e camera più elevati si registrano nelle aree in cui è maggiore l’investimento per camera: Caorle per i tre stelle e Jesolo per i quattro stelle.

“Smettere di investire - dichiara il presidente di Fiditurismo Alessandro Rizzante - equivale a perdere pesantemente competitività. Non ci attendiamo molto dallo Stato, ma se avessimo meno costi di personale, abbassando gli oneri pre e post stagione, anche questo ci consentirebbe di essere più competitivi e gestire con maggiore tranquillità i costi”.

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