Green pass, le categorie approvano l'estensione a tutti i lavoratori: «Ma attendiamo le linee guida»
Pareri positivi da Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato Venezia: «Così si tutelano i luoghi di lavoro e si dà una spinta alla ripresa»
Il governo ha esteso il green pass e varato il decreto-legge che dal 15 ottobre lo imporrà a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato. Il decreto prevede che chi non ha il documento al momento dell'accesso al luogo di lavoro sia considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso.
Varie categorie, in queste ore, hanno commentato il provvedimento. Il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, ha accolto «con favore» le decisioni assunte dal governo perché l'estensione del green pass «serve a tutelare il lavoro e i lavoratori. Eviterà - prosegue - ulteriori chiusure delle attività e permetterà di operare con più sicurezza nelle aziende. Dopo gli enormi sacrifici che tutti abbiamo dovuto affrontare, è il caso di evitare il rischio di vanificarli». Sulla stessa linea il presidente della Confartigianato metropolitana Siro Martin: «Bisogna fare il possibile per evitare una quarta ondata e quindi ritengo vada in questa direzione l’estensione dell’obbligo. Ma, vista la delicatezza della situazione, chi dovrà normare la questione lo faccia in maniera semplice e precisa».
Tra i punti che creano preoccupazione c’è quello che riguarda l’applicazione per le imprese con meno di 15 dipendenti. «Attendiamo che il legislatore intervenga per migliorare e dettagliare meglio la questione», dice Martin. Lo stesso dubbio è stato espresso da Cristina Giussani, presidente Confesercenti metropolitana Venezia-Rovigo: «Giudichiamo positivamente l’estensione dell’obbligo del green pass, sperando possa contribuire ad allentare le restrizioni e accelerare l'uscita dalla crisi. Tuttavia le disposizioni riguardanti le aziende con meno di 15 dipendenti appaiono piene di incertezze, pertanto è auspicabile che escano al più presto linee-guida utili a chiarire le soluzioni adottabili nel rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente». Per Confesercenti, bisognerà dare risposte a quelle piccole imprese con 2 o 3 dipendenti (come un bar o una tavolta calda) che abbiano necessità, eventualmente, di sostituire il lavoratore sprovvisto di green pass così da poter continuare a lavorare.