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Economia

Fotovoltaico, l'ok di Coldiretti Venezia alla legge regionale

Corazzari: «Norma equilibrata e di buon senso. Tutela i terreni, il suolo e le produzioni agricole e alimentari, e la necessaria implementazione di produzione di energia rinnovabile». Montedoro: «Buono il principio dell'agrivoltaico»

Tutela dei terreni, salvaguardia del suolo e delle produzioni agricole e alimentari da un lato, dall'altro necessaria implementazione della produzione di energia rinnovabile. «Era importante giungere a una norma equilibrata e di buon senso - afferma l’assessore regionale alla Pianificazione territoriale e urbanistica, Cristiano Corazzari, commentando l’approvazione di martedì in Consiglio regionale della nuova legge che disciplina la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra -. La drammatica situazione internazionale, mai come oggi, ci impone la salvaguardia del terreno agricolo e di conseguenza delle produzioni di cibo».

Per Corazzari la legge limita l’utilizzo di suolo agricolo ed è attenta dal punto di vista giuridico, poiché: «tiene in considerazione eventuali impugnazioni. È una norma che rispetta il principio di sussidiarietà e introduce il concetto di partecipazione nel processo decisionale per la posa degli impianti fotovoltaici degli enti territoriali, cioè Province e Comuni. È una legge - argomenta l'assessore - che contrasta i fenomeni speculativi in materia di energia rinnovabile e vigila sull'impatto dal punto di vista paesaggistico e ambientale».

Coldiretti Venezia plaude al provvedimento della Regione. «Ora c’è un riferimento legislativo che tutela il suolo agricolo, quale risorsa limitata, dall’assalto delle multinazionali», afferma il direttore Giovanni Pasquali. «Si tratta di un principio importante che non preclude comunque di perseguire l’obiettivo della transizione energetica verso la decarbonizzazione al 2050 e la riduzione della dipendenza energetica - sostiene il direttore di Coldiretti Veneto, Marina Montedoro -. La norma, frutto di un lavoro di dialogo e confronto tra i promotori tiene conto delle osservazioni di Coldiretti Veneto e non limita la libertà di iniziativa economica degli imprenditori ma crea indicatori di inidoneità delle aree», quali la tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio.

«Buono anche il principio che gli imprenditori, sia agricoli che energetici, che intendono realizzare parchi solari che hanno un forte impatto sul suolo agricolo, superiori ad 1MW, dovranno farlo solo con la tipologia dell’agrivoltaico - continua Montedoro - cioè un tipo di impianto tale da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale». È stata infine inserita nella legge una verifica: dopo due anni dall’entrata in vigore la giunta relazionerà al Consiglio sull'andamento della situazione. Secondo i dati di Coldiretti, per raggiungere gli obiettivi energetici e di sostenibilità al 2030, installando fotovoltaico solo a terra, servirebbero 5.000 ettari. Ad oggi sono 700 quelli già occupati da pannelli su una superficie agricola utilizzata pari a 835 mila ettari, coltivati da oltre 80 mila imprese.

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