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Economia Marghera / Porto Marghera

Gas naturale liquido (Gnl), c'è l'autorizzazione per costruire e avviare il deposito

L'investimento è oltre 100 milioni, cofinanziato dall’Unione europea per 18,5 milioni di euro. Tra le prescrizioni ricevute dal progetto Venice Lng c'è l’utilizzo di materiali non inquinanti

Venice Lng, società del gruppo Decal ha ottenuto l'autorizzazione alla costruzione e all’esercizio del deposito costiero di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) a Porto Marghera. Il decreto è stato emanato dal ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con la Regione del Veneto.

L'investimento è oltre 100 milioni di euro, cofinanziato dall’Unione europea, per il sito di stoccaggio del carburante a basse emissioni inquinanti per autotrazione e il trasporto marittimo. Si tratta del primo deposito di Gnl a Porto Marghera, con una capacità di 32.000 metri cubi, sarà costruito in un’area dismessa e bonificata (brownfield) lungo il canale industriale Sud di Porto Marghera e distribuirà gas naturale liquefatto, il combustibile indispensabile per il processo di transizione energetica che, scrive la società, «permette di eliminare quasi totalmente le emissioni di ossidi di zolfo (-95%) e di polveri sottili (Pm10 -90%), e di ridurre le emissioni di ossidi di azoto e di anidride carbonica».

Il decreto autorizzativo, emanato a fine dicembre 2020 dai due ministeri, d’Intesa con la regione, e notificato oggi, 15 gennaio, fa propri tutti i pareri espressi dagli enti coinvolti a vario titolo nell’iter autorizzativo: tra questi, la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via (valutazione impatto ambientale) e Vas (Valutazione ambientale strategica), la Commissione di salvaguardia di Venezia, il ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Regione del Veneto, la Ctr (Carta tecnica regionale), la Capitaneria di porto di Venezia, il provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche e il Comune di Venezia. L’autorizzazione incorpora le prescrizioni imposte dagli enti coinvolti.

Tra le prescrizioni ricevute dal progetto Venice Lng vi sono, ad esempio, l’utilizzo di materiali non inquinanti, la mitigazione della propagazione di polveri e delle emissioni acustiche in fase di cantiere, la predisposizione di monitoraggi per il rispetto dei parametri del Pma (Piano di monitoraggio ambientale) predisposto da Venice Lng e l’attuazione di procedure per limitare la produzione di rifiuti. «Il decreto autorizzativo ci riempie di soddisfazione, perché la validità di quanto abbiamo proposto è stata certificata da numerosi enti, che hanno verificato ogni singolo dettaglio del nostro progetto». 

Il percorso ha visto una fase di consultazione pubblica, durante il procedimento di Valutazione di impatto ambientale, e il progetto finale è anche il frutto del coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni locali che hanno dato il loro contributo in termini di pareri e osservazioni. «Ribadiamo il nostro impegno a continuare il confronto con il territorio iniziato nel 2017 per spiegare il progetto», ha detto Gian Luigi Triboldi, presidente e ad (amministratore delegato) Venice Lng. Questo cambio di passo nei sistemi di approvvigionamento dei carburanti per mezzi pesanti e mezzi marini è promosso e supportato dall’Autorità di sistema portuale e co-finanziato dalla Commissione Europea per un totale di 18,5 milioni di euro. Il progetto prevede che il Gnl arrivi al deposito su navi gasiere di piccola e media taglia e sia distribuito attraverso autocisterne, container e bettoline. 

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