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Niche Fusina Rolled studia il sistema per calcolare l'impronta di carbonio dei prodotti

L'ex Alcoa ha presentato il progetto martedì a palazzo Balbi all'incontro con gli assessori regionali al Lavoro, Elena Donazzan, e allo Sviluppo economico, Roberto Marcato. I vertici dell'azienda: «Lo stabilimento è piena in fase di rilancio»

La Niche Fusina Rolled Products, ex Alcoa del sito industriale veneziano, sta realizzando un sistema per calcolare la "carbon footprint" (impronta di carbonio) dei prodotti, definita dalle emissioni di Co2 generate dagli approvvigionamenti, dalle lavorazioni interne e dai trasporti per la consegna. Una valutazione che consente di fornire ai clienti, in allegato alle fatture, un certificato con le informazioni relative all’impronta di carbonio di un prodotto: bobine, laminati e piastre su misura. Oltre a essere utile per orientare le scelte d’acquisto dei clienti, ha lo scopo di valorizzare l’impegno nella riduzione delle emissioni e individuare nuovi modi per ridurre l’intensità di carbonio nei prodotti, nei processi produttivi e nella catena di fornitura. Martedì la Niche Fusina Rolled ne ha parlato all'incontro con gli assessori regionali al Lavoro, Elena Donazzan, e allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, a Palazzo Balbi. 

Erano presenti i vertici aziendali di Niche Fusina Rolled Products srl: il presidente Thomas Robb, il ceo Vincenzo Zinni e Roberta Trevisol. L'azienda, che fa capo al gruppo statunitense Dada, è specializzata nella produzione di laminati industriali in alluminio, e nel 2022 ha rilevato dalla Slim Fusina Rolling in concordato preventivo lo stabilimento ex Alcoa di Porto Marghera. Un percorso che ha permesso il salvataggio del compendio produttivo e di 248 posti di lavoro, grazie all’ impegno delle parti sociali, delle rappresentanze dei lavoratori, della Regione del Veneto e dello Stato il quale ha sostenuto l’operazione di rilancio intervenendo nel capitale della nuova azienda attraverso il Fondo di Salvaguardia gestito da Invitalia. A palazzo Balbi erano presenti per Dada il ceo David D’Addario e il direttore finanziario Monte Schaefer.

Niche, ringraziando la Regione per il supporto, ha detto che oggi l’attività dello stabilimento è piena in fase di rilancio in termini produttivi e di mercato. È stato avviato un processo di riorganizzazione e investimento puntando all’acquisizione di nuove commesse, alla revisione dei processi produttivi e all’efficientamento energetico per la riduzione delle emissioni di Co2. «Il territorio del Veneto - afferma l'assessore Donazzan - presenta altre importanti occasioni per l’investimento e il rilancio di impese che esprimono una forte potenzialità a rendere vivace il tessuto produttivo regionale».

L’assessore Marcato ha parlato delle potenzialità offerte dall’area di Porto Marghera: da un lato il riconoscimento della Zona logistica semplificata (Zls) di Venezia, che le attribuisce una maggiore attrattività per gli investimenti, dall’altro lo sviluppo nell’ottica della Hydrogen Valley del Veneto. «Porto Marghera sarà sempre più il luogo ideale dove fare impresa - commenta Marcato - Innovazione, ricerca, tecnologia, energia: sono le parole d’ordine di quest’area dalle grandissime potenzialità».

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