La Nuova Pansac ha un futuro, ma "muore" il sito di Portogruaro
Lo stabilimento di Marghera è stato ceduto alla Selene di Lucca, quello di Mira è stato acquisito dalla Poligof di Lodi. Prorogata la Cigs
Si è svolto lunedì a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro per l’esame della situazione della Pansac International. L’ultimo bando dello scorso agosto per la vendita dell’azienda ha raccolto offerte per gli stabilimenti di Mira, Marghera, Ravenna e Zingonia, mentre il sito di Portogruaro non ha incontrato manifestazioni di interesse.
Dopo varie sollecitazioni agli offerenti a migliorare le loro proposte, le trattative per quanto riguarda gli stabilimenti veneti, con l’avvallo del Tribunale di Milano e del MiSE, si sono così concluse: quello di Marghera è stato ceduto alla Selene di Lucca, che ha offerto un piano industriale biennale con 10 assunzioni entro il primo anno e ulteriori 2 assunzioni entro la fine del secondo anno, con 600mila euro di investimenti; quello di Mira è stato acquisito dalla Poligof di Lodi che ha offerto un piano industriale triennale con 118 assunzioni entro il primo anno, altre 30 entro la fine del secondo anno e ulteriori 27 assunzioni entro il terzo anno, con 6 milioni di euro di nuovi investimenti.
Nel frattempo c’è l’impegno a chiedere la proroga della Cigs a far data dal 21 settembre scorso e per la durata dell'amministrazione straordinaria. “Stamane non ero a Roma ma al Consiglio Regionale straordinario per una doverosa presenza istituzionale nel ricordo della tragedia del Vajont – ha rilevato l’assessore veneto al Lavoro, Elena Donazzan – ma come Regione abbiamo seguito passo passo la vertenza Pansac, con il grande aiuto dell’assessore provinciale D’Anna. Credo che quella che viene dal MiSE sia finalmente una buona notizia per una importante azienda italiana con tantissimi lavoratori veneti, per i quali si apre una speranza di futuro occupazionale”.