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Economia

Giustizia al collasso, Funzione pubblica: «Carenze d’organico, poco smart working e tanti contagi»

Cgil: «Certe attività sono gestibili da remoto e in sicurezza, ma non viene fatto. Si rischia la paralisi degli uffici che non hanno fatto scelte lungimiranti»

È un quadro a tinte fosche la situazione degli uffici giudiziari descritta dalla Funzione pubblica Cgil veneziana. «Carenze d’organico, poco smart working e ora tanti contagi tra i lavoratori. Così si blocca tutto e si mette a rischio la salute del personale. Intervenga il ministro della Giustizia Marta Cartabia», afferma il sindacato che ricorda la morfologia particolare della città e le maggiori difficoltà a trattenere il personale. «Gli uffici collassano e le udienze, come ha denunciato pochi giorni fa il presidente del Tribunale Salvatore Laganà, vengono rinviate - continua Cgil - e mentre in altre pubbliche amministrazioni come il Mef, l'Inps, l'Agenzia delle Entrate, si è applicato lo smart working, a Venezia, a parte pochi uffici virtuosi come la Procura e il Tribunale, dove si è riusciti a decentrare alcuni servizi, negli altri c’è stato il rientro in massa con la conseguenza che oggi il personale si trova dimezzato a causa dei contagi». 

Questa la situazione per la Funzione Pubblica Cgil. «Figlia del fatto che - continua - nonostante la normativa consentisse lo smart working nel caso di attività totalmente gestibili da remoto e in sicurezza, non è stato fatto. Non utilizzando gli investimenti di denaro pubblico dedicati alla transizione digitale, con strumenti e materiali comprati proprio per questo: computer portatili, tessere identificative per l’accesso sicuro ai servizi ministeriali da remoto e corsi di formazione. Oggi quei portatili sono da qualche parte a prendere polvere - punta il dito la Cgil - Pur sapendo di poter garantire il lavoro agile almeno a una parte del personale, molti capi ufficio hanno preferito far rientrare tutti i dipendenti nelle cancellerie e segreterie».

«Oggi ci troviamo a sollecitare gli uffici giudiziari - conclude il sindacato - a organizzare il lavoro in modo che si riesca a garantire il diritto alla salute dei lavoratori, ma anche il servizio all’utenza, perché con la velocità con cui corrono i contagi e con la scopertura di personale amministrativo, si rischia la paralisi. Gli uffici giudiziari di Venezia necessitano di provvedimenti urgenti e di utilizzare al meglio gli investimenti informatici fatti negli ultimi due anni, diffondendo sempre di più lo smart working e il coworking. Bisogna saper guardare avanti, i lavoratori degli uffici giudiziari di Venezia lo hanno fatto e hanno garantito sempre il servizio. Chiediamo a chi dirige di fare lo stesso».

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