rotate-mobile
Economia

Patto "metropolitano" tra Confindustria e sindacati per coesione sociale e crescita

Firmato oggi a Marghera, nella sede della confederazione degli industriali, il documento di indirizzo. Tra gli obiettivi anche il maggior coinvolgimento dei lavoratori e la formazione

Confindustria Veneto Est, Cgil, Cisl e Uil hanno delineato e condiviso per la prima volta un "patto metropolitano", fondato su dialogo e reciprocità, per lanciare un nuovo modello di relazioni industriali che garantiscano coesione sociale, crescita partecipata e sviluppo sostenibile nei territori di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo. Il documento è stato siglato martedì mattina nella sede della confederazione degli industriali a Marghera.

Tra gli obiettivi del documento, suddiviso in quattro distinti capitoli, ci sono il rafforzamento della contrattazione di secondo livello, il sostegno alla capacità competitiva del sistema industriale e la partecipazione dei lavoratori nell'organizzazione e nelle strategie delle imprese. Ma il patto vuole aprire anche a una sperimentazione sugli orari di lavoro, verso una maggiore flessibilità e conciliazione con i tempi della vita, con la tutela del salario. L'accordo mira, ancora, a rafforzare i presidi e la formazione per prevenire infortuni e morti sul lavoro, e innalzare l'occupazione giovanile e femminile, contro ogni forma di discriminazione di genere.

«Il momento storico è importante, con cambiamenti e cigni neri che stiamo affrontando in continuazione - ha commentato il presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro -, basta vedere ciò che è successo in questi giorni in Emilia Romagna, per far capire che non possiamo mai stare tranquilli, ma sempre attenti a quanto accade nel territorio. Siamo alle porte di una rivoluzione industriale, che cambierà il paradigma di fare impresa nel nostro territorio». Il Veneto, ha proseguito Destro, «affronta in maniera attiva questa fase - ha proseguito - con una visione comune con i sindacati, che parte da presupposti partecipativi, voglia di essere protagonisti di un cambiamento e di una nuova forma di collaborazione».

Questo patto nasce in una fase storica che ha enormi complessità. «Siamo appena usciti da un'emergenza pandemica - ha detto Aldo Marturano, segretario generale della Cgil di Padova -, siamo nel mezzo di un conflitto internazionale e di una crisi climatica. Tutto questo ha delle ricadute, con la crescita dell'inflazione e dei numeri di povertà assoluta. Ci siamo confrontati su questa complessità ed è stato un confronto lungo e articolato, ma eravamo determinati a trovare un punto di contatto. Da punti di partenza divergenti - ha concluso - abbiamo trovato una sintesi importante». Per Michele Zanocco, segretario generale della Cisl Venezia, il primo tema fondamentale è quello della contrattazione di secondo livello, «è lì che eserciteremo i parametri del patto. Ma ci sono anche i temi della sicurezza nei rapporti di lavoro e del welfare - ha proseguito -, che non deve essere visto con pregiudizio. E ancora il tema della produttività, che troppo spesso si fa all'interno delle aziende e si perde al di fuori dei cancelli».

«Crediamo - ha quindi detto Igor Bonatesta, segretario organizzativo della Uil Veneto - che il lavoro fatto su questo patto abbia una portata storica, perché comprende quattro grandi aree, industrializzate e complesse, che hanno grandi differenze, ma sono accomunate da una capacità industriale importante. Con Confindustria Veneto Est è stato un percorso importante e complesso, che chiarisce due punti: l'importanza di far valere il peso del territorio con le istituzioni nazionali e in Europa da una parte, e l'importanza di quelli che sono due portatori di interesse, chi rappresenta le aziende e chi i lavoratori».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Patto "metropolitano" tra Confindustria e sindacati per coesione sociale e crescita

VeneziaToday è in caricamento