rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Casinò, rischia di saltare il banco: Orsoni minaccia le sue dimissioni

Il Pd chiede la testa del direttore generale Vittorio Ravà, il sindaco invece lo difende. Sullo sfondo sempre la necessità di vendere la casa da gioco

Stavolta il banco rischia di saltare. Il Casinò infatti costituisce una brutta gatta da pelare per Giunta e maggior partito di maggioranza. Con il sindaco Giorgio Orsoni che difende a spada tratta il direttore generale della casa da gioco Vittorio Ravà e il Partito Democratico lagunare che invece ne chiede la testa. Una situazione esplosiva, che si sviluppa, come riportano i quotidiani locali, alle spalle delle note ufficiali tese ad abbassare i toni.

Tutto è iniziato durante una riunione di partito mercoledì pomeriggio, da cui i dirigenti Pd sono usciti dichiarando il proprio appoggio al nuovo bando di gara per la vendita del Casinò (la prima era andata deserta, la seconda quindi si caratterizzerà per uno sconto cospicuo) a patto però che Ravà se ne vada. Una richiesta che però viene rispedita al mittente dal primo cittadino, che non intenderebbe perdere uno dei suoi uomini nell'anno che precede le amministrative. Insomma, tutti rimangono sulle stesse posizioni. Per ora.

Fino ad arrivare addirittura alle presunte minacce di dimissioni di Orsoni. Una diatriba cui non si è sottratto nemmeno il direttore generale Ravà, che ha attaccato a sua volta il Partito Democratico. Un triangolo incandescente, cui sono seguite note volutamente rassicuranti: "Escludo che pressioni politiche o di singoli partiti possano essere state determinanti nelle gestioni delle realtà aziendali delle società comunali - ha detto in una nota il sindaco Orsoni - Condivido il richiamo alla comune responsabilità dei segretari del Pd, e assicuro la massima attenzione per individuare la soluzione migliore nell’interesse della collettività in ordine alla questione del Casinò, anche con riferimento ai comportamenti dei singoli amministratori coinvolti, evitando inutili personalismi". Tradotto: Ravà fosse per il primo cittadino non si tocca. Dall'altra parte della barricata, invece, si punta il dito contro i risultati deludenti dell'ultimo anno di gestione. Con un calo degli introiti dell'8,8%. Sottolineando come sia responsabilità del managemente della casa da gioco e non del Pd se i numeri sono in rosso. Sullo sfondo, naturalmente, si fa sempre più pressante la necessità di predisporre la nuova gara per la vendita del casinò. Altrimenti si profila all'orizzonte il piano B: vendere Ca' Vendramin Calergi per una cifra di circa cento milioni di euro. Ma è una eventualità che tutti intendono evitare.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Casinò, rischia di saltare il banco: Orsoni minaccia le sue dimissioni

VeneziaToday è in caricamento