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Economia Murano

Allarme Confartigianato: "Sindaco, 'sveglia'. Il vetro di Murano rischia di morire"

Il segretario De Checchi in una nota sottolinea che dall'incontro con il ministro Calenda e dal patto per Venezia sono passati una ventina di giorni: "Servono misure urgenti subito"

"Finiti gli spot elettorali e le campagne pro-referendum, per il vetro di Murano restano i problemi irrisolti". A lanciare l'allarme è Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia, per un settore che da anni sente la crisi e sta cercando di risollevarsi. Il governo (quello di Matteo Renzi) aveva promesso impegno e aiuto. Ma dopo la crisi dell'esecutivo e la nomina a premier di Paolo Gentiloni, tutto è gioco forze tornato in forse. "Sono trascorsi venti giorni circa ormai da quando il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, accompagnato dal sindaco Luigi Brugnaro, ha allungato la mano agli operatori del vetro sull'isola di Murano - dichiara in una nota De Checchi - In quella sede molte sono state le proposte propositive e le aperture che ora però rischiano di rivelarsi fatue. Il ministro aveva annunciato dei finanziamenti governativi per il marchio del vetro con una modalità che però nasconde una trappola: l’adesione da parte di tutte le aziende dell’isola e i protagonisti del marchio". 

Il problema in questo frangente, secondo De Checchi, è che non tutte le aziende vetraie aderirebbero al marchio regionale, di conseguenza sarebbe impossibile ottenere l'accordo di tutti in questa operazione. "Il sindaco ha poi annunciato un tavolo di lavoro comunale con i protagonisti del vetro, squadra che lui stesso avrebbe coordinato. Ad oggi però ancora nessun segno, nessuna convocazione e noi restiamo in attesa, preoccupati perché i problemi delle aziende dell’isola c’erano prima del Referendum e continuano a esserci - conclude De Checchi - Sindaco, “sveglia”. Perché gli artigiani del vetro spariscono e i pochi superstiti attendono una chiamata alle armi, se così si può dire. E’ quanto mai necessario intervenire con urgenza per impedire che l’isola si trasformi nell’ennesimo bazar cinese, per proteggere il nostro prodotto artistico e artigianale famoso in tutto il mondo e, non ultimo, risvegliare il governo sul fronte della qualità dell’aria, altro problema che rischia di non essere affrontato senza adeguate competenze e quindi archiviato in un cassetto. Le numerose problematiche del settore rischiano di estinguere nel giro di 30 anni la produzione artistica e storica del vetro di Murano". 

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