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Economia

Un protocollo per salvare il tessuto socio-economico veneziano

Promosso dall'assessore alle Attività Produttive Sebastiano Costalonga ha portato sui tavoli istituzionali le categorie produttive e i proprietari degli immobili per trovare soluzioni al caro affitti

Un patto per salvare il tessuto socio-economico della città. In emergenza Covid da quasi un anno, quando tutte le imprese del centro storico veneziano sono in difficoltà, molte si sono arrese, e la metà non riesce più a pagare gli affitti, le categorie produttive e le associazioni che rappresentano i proprietari immobiliari firmano, con il Comune, un protocollo d'intesa per portare sui tavoli istituzionali la crisi. L'intesa è stata presentata venerdì mattina dall'assessore alle Attività Produttive, Sebastiano Costalonga, che è impegnato da mesi a un tavolo permanente di confronto fra categorie produttive e parti sociali. 

«Il protocollo - ha spiegato Costalonga - è nato a seguito del Tavolo permanente, istituito lo scorso 4 novembre, per aprire un confronto sulla grave situazione economica derivante dallo stato di emergenza dovuto alla pandemia. Più di qualcuno si è indebitato, ha smesso di pagare o ha gettato la spugna cedendo al miglior offerente», ha spiegato l'assessore. Pur non producendo, le spese per le aziende non si cancellano. La cassa integrazione arriva al posto degli stipendi, ci sono meno spese, e anche i ristori. Ma rimangono i costi fissi. «In certe attività l'affitto rappresenta anche il 60 per cento dei costi - ha detto Gianni De Checchi di Confartigianato -. A Venezia ci sono locali nel mondo della ristorazione che pagavano 20 mila euro al mese e che riuscivano a guadagnare molto bene. Oggi la realtà è diversa e bisogna che tutti facciano un passo indietro riconoscendo il momento di difficoltà».

L’accordo tra le parti - come scritto nel protocollo di intesa - prevede che le associazioni dei proprietari immobiliari si attivino per sensibilizzare e supportare i proprietari al fine di adottare forme di riduzione dei canoni di affitto per quelle imprese che abbiano subito contrazioni nei ricavi. Le riduzioni – secondo quanto prevede il patto – potranno essere realizzate anche attraverso l’adozione della cessione del credito di imposta sui canoni versati, come previsto dalla legislazione emergenziale. Le associazioni produttive e quelle che rappresentano le prorietà si siedono attorno allo stesso travolo per studiare strategie o semplicemente trovare il modo per arrivare a un accordo economico sulle locazioni, evitando contenziosi giudiziari. Un altro punto cardine del protocollo è l’impegno del Comune di Venezia ad attivarsi “affinché vengano previste specifiche riduzioni ed esenzioni dell’Imu con oneri a carico dello Stato per immobili con contratti a locazione commerciale”.

Nel protocollo è anche sottolineato l’impegno del Comune “a proporre nelle sedi istituzionali di riferimento, iniziative di modifica della legislazione vigente e proposte di decretazione, con particolare riferimento alla cedolare secca, opponendosi a ulteriori forme di imposizione su base patrimoniale”. «Si tratta del primo protocollo, a livello nazionale, che si concentra su questa tematica – ha sottolineato l’assessore - In sede di tavolo permanente, al quale hanno partecipato anche i parlamentari del nostro territorio, si è capito che bisogna ragionare e lavorare insieme».

L’assessore Costalonga ha anche lanciato l’allarme su alcune situazioni malavitose «che si stanno inserendo in modo forte su questa partita - ha detto, confermando l’attenzione in corso da parte della guardia di finanza sul fenomeno - Dobbiamo aiutare le associazioni di categoria, i proprietari e i locatari a tenere vivo il tessuto della residenza, con una decisa azione di contrasto dell’illegalità economica e finanziaria. Venezia è una città storica non solo per i suoi monumenti, ma anche per l’artigianato e gli antichi mestieri che si tramandano da secoli. Con questo patto ci focalizziamo sulla questione degli affitti, per difendere la storia ma anche l’attività dei nostri artigiani». Sul protocollo ci sarà una verifica costante dal parte del Comune, una verifica sui punti contenuti nel protocollo, analizzeremo le relazioni tecniche delle parti sottoscriventi anche al fine di implementarne i contenuti».

Il protocollo d'intesa è stato sottoscritto da categorie e associazioni di privati: Camera di commercio Venezia Rovigo; Cna Venezia; Confcommercio dell’Unione metropolitana di Venezia, Mestre, Marghera e Venezia; Confedilizia; Cgia Mestre; Confesercenti metropolitana Venezia-Rovigo; Consorzio compagnia alberghi Venezia; Begacoop Veneto; Associazione Agricoltori italiani di Venezia; Unione piccoli proprietari immobiliari; Associazione veneziana albergatori; Associazione delle agenzie di Incoming di Venezia; Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari della provincia di Venezia; Coldiretti Venezia; Associazione pubblici esercenti di Venezia; Confartigianato imprese di Venezia; Sindacato nazionale giornalai d’Italia; Confindustria area metropolitana di Venezia e Rovigo.

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