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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

I cittadini veneti pagano in media al fisco 10.660 euro all’anno

La Regione è all'8º posto in Italia, dove la media si assesta a 9.581 euro

È l’ultimo weekend dell’anno che, anche i veneti, lavorano per il fisco. In linea puramente teorica, infatti, mercoledì prossimo tutti i contribuenti terminano di pagare le tasse, le imposte, i tributi e i contributi sociali necessari per far funzionare le scuole, gli ospedali, i trasporti, per pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici, le pensioni. Giovedì 8 giugno, pertanto, «festeggiamo il "giorno di liberazione fiscale"», spiegano dall'ufficio studi della Cgia di Mestre».

In altre parole, se dall'inizio di gennaio al 7 giugno abbiamo lavorato per onorare le richieste del fisco, dal giorno successivo e fino al prossimo 31 dicembre, invece, lo facciamo per noi stessi e per le nostre famiglie. Da questo caso di scuola messo a punto dalla Cgia, emerge che per l’anno in corso sono stati necessari 158 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per adempiere a tutti i versamenti fiscali previsti quest’anno (Irpef, Imu, Iva, Irap, Ires, addizionali varie, contributi previdenziali/assicurativi).

Quanto paghiamo il fisco

Secondo le rilevazioni della Cgia, sono i cittadini della provincia autonoma di Bolzano a versare il maggior numero di tasse al fisco. Nel 2019, ogni residente di questo territorio ha pagato mediamente 13.158 euro tra tasse, imposte e tributi. Seguono i lombardi con 12.579 euro, i valdostani con 12.033 euro, gli emiliano romagnoli con 11.537 e i laziali con 11.231 euro. I cittadini veneti si classificano all’8° posto a livello nazionale con 10.660 euro pro capite.

«Se prendiamo in considerazione solo i tributi versati allo Stato centrale - spiega la Cgia -, il Veneto recupera due posizioni a livello nazionale, scavalcando Liguria e Piemonte. Questo vuol dire che il nostro dato medio totale è trascinato all’ingiù, perché versiamo meno tasse locali degli altri». Siamo praticamente gli unici a livello nazionale a non pagare l’addizionale regionale Irpef.

Tornando alla graduatoria nazionale degli importi riferiti alle entrate tributarie versate all’erario, la Calabria è l’area del Paese dove il "peso" del fisco è più contenuto: ogni residente di questo territorio ha pagato mediamente 5.892 euro, a fronte di un dato medio nazionale pari a 9.581 euro. «Il forte divario tra Nord e Sud - segnala l’Ufficio studi della Cgia - non ci deve sorprendere. Il nostro sistema tributario, infatti, è basato sul criterio della progressività. Pertanto, nelle regioni dove i livelli di reddito sono maggiori, grazie a condizioni economiche e sociali migliori, anche il gettito tributario presenta dimensioni più elevate che altrove».

«Va altresì segnalato - proseguono - che nelle aree geografiche dove il settore primario ha un’incidenza rilevante sull’economia complessiva, come il Veneto, le agevolazioni previste dal legislatore riducono in misura importante la base imponibile dei contribuenti appartenenti a queste attività e, conseguentemente, anche il gettito totale delle imposte versate all'Erario da quella regione».

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