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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Rimborso rette dei nidi e del trasporto: quasi 650 mila euro non incassati dal Comune

Restituzione dei versamenti alle famiglie per il periodo del fermo. Vittoria degli operatori Ames: il giudice riconosce contributi per 11 mesi. Il Comune pensa di portare i contratti a un anno

Le rette degli asili nido comunali, nei mesi di chiusura del servizio, non sono dovute dalle famiglie. Lo ha stabilito l'amministrazione comunale e lo ha spiegato oggi a Ca' Farsetti l'assessore alle Politiche educative Paolo Romor. Marzo, aprile, maggio e giugno non si versano. Sono somme che si aggirano, in base all'Isee del nucleo, tra i 200 e i 450 euro mensili a bambino. Gli iscritti, dai sei mesi ai tre anni, sono 1100 a Venezia. In caso di pagamento anticipato, viene restituita la quota corrispondente al periodo indicato. L'anticipo che generalmente i genitori versano, in caso di prima iscrizione, a titolo di garanzia entro il mese di giugno per consentire al figlio di iniziare la frequenza a settembre, quest'anno non verranno anticipate: saranno versate a settembre. La somma che globalmente in questo caso il Comune non incassa ammonta a 630 mila euro. Restituiti in proporzione anche i soldi dei periodi di mancata frequenza dei piccoli per malattia.

Trasporto scolastico

Stessa dinamica per il trasporto scolastico, utilizzato da 850 famiglie del territorio, che pagano per 9 mesi all'anno, circa 20 euro al mese. In genere viene fatto un unico pagamento o 3 rate. Il rimborso corrisponde a quanto versato nella misura corrispondente al periodo di fermo degli asili e delle scuole primarie. Qui il Comune ha una entrata annuale di 50 mila euro circa, la restituzione del periodo marzo-settembre comporta minori entrate per 23 mila. Il servizio delle ludoteche è ripreso, ma il Comune tiene conto della mancata erogazione per 3 mesi prolungando la validità delle tessere annuali per il corrispondente periodo. Gli iscritti in questo caso sono circa un migliaio, il ricavo annuale di solito si aggira intorno ai 5 mila euro. 

Nidi estivi, sanificazioni

«Nostra volontà era aprire nidi e scuole dell'infanzia a inizio giugno. Siamo rimasti delusi - commenta Romor - Non abbiamo capito perché i centri estivi sì e i servizi educativi no, per dare supporto alle famiglie. Ci siamo concentrati sui centri dai 6 mesi ai 3 anni. Sono partiti 21 servizi, mentre dai 3 anni fino alle elementari sono state messe a disposizione 15 sedi e chieste una dozzina da 7 enti. Tra i privati sono iniziati grest, attività delle associazioni culturali e attività sportive». Per i centri estivi il Comune ha dedicato 154 mila euro, mentre al sostegno di tutte le altre iniziative sono andati 300 mila euro, anche per l'acquisto di materiali per la sicurezza e la sanificazione. «Nei nidi comunali con il personale Ames abbiamo fatto le sanificazioni tutti i giorni - sottolinea l'assessore - Strutture, mobili, giochi». Non è mancato per il Comune o sfalcio d'erba necessario a far spazio alle attività all'aperto. I bambini sono stati organizzati in piccoli gruppi, sempre gli stessi e sempre con la stessa maestra. «Se l'educatrice rimane in servizio sei ore, possiamo tenere i piccoli per il lasso di tempo corrispondente», per questo alcune famiglie hanno rinunciato, perché avrebbero avuto bisogno di una copertura più lunga. Duecentoventi i bimbi iscritti ai centri estivi nidi del Comune quest'anno. Messe in campo tutte le 263 educatrici e ausiliarie oltre a 39 cuochi e aiuto cuochi.

La ripresa

In vista della ripresa scolastica di settembre Romor fa sapere che il Comune si è già interfacciato con i dirigenti scolastici. «Siamo a disposizione, non è ancora chiara la situazione». Le scuole hanno iniziato un'opera di ricognizione degli spazi in proporzione al numero degli alunni, ci faranno avere questi dati in vista dell'organizzazione. «Stiamo valutando altri spazi ma è presto», per Romor. 

Lo spazio cuccioli

È stato deliberato dalla giunta un bando per la palestra in campo Santa Margherita che dal 2008 era gestito da un assegnatario che aveva messo a disposizione uno spazio cuccioli. È stato deciso un nuovo affidamento al privato, ma la condizione dovrà essere il mantenimento del servizio dello spazio cuccioli (che a differenza di un nido non ha la mensa e funziona solo mezza giornata), sempre per bambini da 0 a tre anni. Previsto un contributo di 60 mila euro all'anno dal Comune. La gestione prevede una manutenzione del servizio, molto amato in zona, in cambio dell'esenzione del versamento dell'affitto sull'immobile.

Ames

Il giudice del lavoro di Venezia Anna Menegazzo, con sentenza del 26 giugno scorso, ha stabilito che il personale di Ames, partecipata che opera nei servizi educativi del Comune di Venezia in part-time ciclico, ha diritto al riconoscimento dei contributi previdenziali anche nel periodo non lavorato. Partita vinta per la Funzione Pubblica Cgil. La vertenza riguarda le prime venti delle quaranta lavoratrici mentre per le restanti è prevista una nuova udienza. «È una sentenza che ci riempie di soddisfazione - commenta Cgil – perché vede riconosciuto un diritto a tutto questo personale che lavora su 10 o 11 mesi con retribuzioni che si aggirano intorno ai 1.000 euro e per cui da anni chiediamo sia esteso il lavoro anche al dodicesimo mese. «La maggioranza delle lavoratrici è stata assunta in Ames dal 2006: il periodo contributivo riconosciuto è ragguardevole». Per l'assessore Romor l'amministrazione ha portato tutti i lavoratori da 10 a 11 mesi, «ora abbiamo iniziato a ragionare di passare a 12 mesi, bisogna trovare le attività da far svolgere al personale nel corso del dodicesimo mese».

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