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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Cavallino-Treporti

Aumento dei canoni sulle spiagge, operatori balneari in allarme

Assocamping: «Incremento superiore al tasso di inflazione, sposterà i flussi turistici verso altre destinazioni all'estero. Ripercussioni anche per le attuali incertezze normative sull'applicazione della direttiva Bolkestein»

«La recente comunicazione di un aumento del canone demaniale del 25 per cento ha lasciato perplessi tutti gli operatori del settore, soprattutto perché non è stata discussa con nessuna associazione di categoria e non si motiva, considerando i tempi vissuti recentemente. Inoltre, non stiamo parlando solo di spiagge ma anche di strutture ricettive all’aria aperta che pure insistono sul demanio». Il presidente di Assocamping Cavallino-Treporti, Francesco Berton, interviene a seguito della decisione del ministero delle Infrastrutture di aumentare i canoni delle concessioni demaniali marittime del 25,15 per cento nell’anno 2023.

«Siamo appena usciti da stagioni contraddistinte da forte precarietà – rammenta Berton –, non ultima la stagione 2022 che, nonostante il forte incremento di presenze rispetto al 2021, ha chiuso un bilancio non proprio positivo per il forte aumento del costo energetico. E pesa ancora l’incertezza sulle concessioni demaniali che non hanno conosciuto un riordino preciso e definitivo, andando così a recare ulteriore incertezza tra gli operatori del settore». Assocamping è l’associazione di categoria che raccoglie tutti i campeggi di Cavallino-Treporti e che rappresenta il 90 per cento dei 6,5 milioni di presenze, con quasi la metà dei campeggi ricadenti totalmente o parzialmente in area demaniale. «Ci si aspettiamo più comprensione nei confronti di uno dei settori che è stato molto penalizzato dalle difficoltà di questi ultimi anni e che molto fatica a riacquisire il terreno perso – conclude Berton –. Provvedimenti di questo tipo dovrebbero essere mediati e discussi nei momenti opportuni».

Nel frattempo Faita nazionale stessa, che raccoglie tutti i campeggi d’Italia, presieduta dal Alberto Granzotto in carica anche come presidente di Faita Nordest, sta intervenendo nelle sedi opportune per avere chiarimenti. "Nell’ambito della riforma delle modalità di assegnazione delle concessioni demaniali – si legge sulla nota di Faita –, il comparto turistico ricettivo esprime forti preoccupazioni per la poca attenzione fino ad oggi prestata alle peculiarità che lo caratterizzano, spesso molto diverse da quelle tipiche delle concessioni balneari".

La connessione tra la struttura ricettiva e l’area in concessione è sostanziale, vale cioè allo stesso modo per le strutture ricettive sulla fascia demaniale, come per quelle poste in area privata. E un'elevata percentuale di imprese insistono, parzialmente o totalmente, sulle superfici oggetto di concessioni demaniali per aree diverse quelle dedicate alla balneazione, spiega la categoria. Ne è l’esempio il Comune di Cavallino Treporti, che con i 6,5 milioni di presenze si classifica come sesta località turistica italiana, e dove il cinquanta per cento delle strutture ricettive è collocata totalmente o parzialmente su aree demaniali, e le totalità è titolare di concessioni demaniali per l’utilizzo della spiaggia prospiciente, subendo quindi ripercussioni e condizionamenti per le attuali incertezze normative nella gestione e assegnazione delle concessioni demaniali e per gli aumenti del canone.

«L'incremento, superiore al tasso di inflazione dei prezzi al dettaglio, impatterà profondamente nelle gestioni economico finanziarie delle imprese, già reduci di forti destabilizzazioni generate dagli aumenti dei costi di gestione quali quelli energetici e delle forniture di beni e servizi - continua Assocamping - Tutto questo a discapito dei flussi turistici nazionali ed internazionali, con il rischio che possano dirigersi altrove, all'estero, riscontrando offerte più competitive. Gli operatori del comparto turistico ricettivo chiedono quindi alle istituzioni l’apertura di un tavolo di ascolto e confronto per affrontare l’applicazione della direttiva Bolkestein, e pianificare correttamente gli investimenti delle prossime stagioni turistiche senza ulteriori incertezze».

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