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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Marghera / Porto Marghera

Si è chiusa la call su Porto Marghera: in 59 pronti a investire nell'area industriale

Questi i dati dell'operazione di Invitalia, Mise e Regione: 5 progetti avrebbero i requisiti per accedere ai fondi a disposizione. In maggioranza stanziamenti da 1,5 a 20 milioni di euro

Sono 59 ai nastri di partenza e la speranza è che siano in molti a rimanere in pista fino al traguardo, investendo su Porto Marghera. La Regione in una nota ha ufficializzato quante realtà imprenditoriali hanno presentato manifestazioni d'interesse per l'area di crisi veneziana, a seguito della call promossa da palazzo Balbi a braccetto con il Ministero dello Sviluppo economico e Invitalia, nell'ambito del progetto di riqualificazione industriale dell'area. L'iniziativa è stata lanciata con lo scopo di definire i fabbisogni di investimento industriale, di tutela ambientale e di innovazione. 

Attenzione sui cantieri navali

"La call ha intercettato un cospicuo numero di progetti riconducibili alla grande impresa - continua la Regione -. I settori che esprimono una maggiore domanda di investimenti e occupati sono il manifatturiero e la logistica (trasporto e magazzinaggio). Una progettualità, finanziariamente significativa, è finalizzata a incrementare l’efficienza e la produttività dei locali cantieri navali in una logica di miglioramento anche dell’impatto ambientale della produzione". 

“L’importante risposta del mondo dell’imprenditoria alla Call - ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – conferma la capacità di Venezia, e in particolare di Porto Marghera, di attirare nuove iniziative economiche e conseguenti nuovi posti di lavoro. É importante ora che il governo capisca le potenzialità del sito, prevedendo incentivi economici a sostegno delle proposte per il recupero di un territorio che per troppi anni è stato abbandonato".

In maggioranza investimenti tra 1,5 e 20 milioni

I progetti al di sotto di 1,5 milioni di euro sono circa il 30% del totale, prevalgono invece le proposte di investimento di dimensione compresa tra 1,5 e 20 milioni di euro. Sarebbero 5, invece, le manifestazioni che potrebbero rientrare nel campo di applicazione della legge Le manifestazioni che potrebbero rientrare nel campo di applicazione della legge 181/89 (denominata "Invitalia"), e che individuano progetti di investimento potenzialmente cantierabili. "Sono in corso gli approfondimenti necessari per la definizione degli strumenti agevolativi e delle risorse finanziarie che saranno attivati e resi disponibili sul territorio", sottolinea Palazzo Balbi.

"Porto Marghera attrattiva"

“Il lavoro svolto in questi mesi ci ha consentito di verificare l’alto grado di attrattività del territorio veneziano, con particolare riferimento a Porto Marghera – commentano gli assessori regionali Elena Donazzan e Roberto Marcato - Questo risultato deriva dalla fondamentale collaborazione garantita da tutte le istituzioni nazionali e locali, Invitalia e le parti sociali ed economiche interessate. La Regione ha avviato una proficua collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico – sottolineano i responsabili di Lavoro e Sviluppo economico della giunta Zaia - che, grazie all’alta professionalità e alla competenza della Divisione tecnica del ministero, ci sta consentendo di disegnare un programma di riqualificazione e reindustrializzazione per l’area di crisi industriale. Il risultato della call ne rappresenta una precondizione fondamentale”.  

“Il risultato raccolto dalla call di Invitalia dimostra quello che ormai ripetiamo da tempo - scrive Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo -. Questo territorio è vivo e attorno a lui si sta creando una grande progettualità. Ci siamo fatti fin da subito parte attiva per promuovere le grandi opportunità che il riconoscimento dell’area di Crisi Complessa ci dà. Ci siamo attivati immediatamente e in questo ringraziamo la Regione per la collaborazione, grazie alla quale abbiamo potuto modificare il concetto di fruibilità dell’area per dare ad ognuno la possibilità di esprimere il proprio progetto".

Bonifiche

Cauta la posizione del sindacato Filctem Cgil che torna a parlare di bonifiche, sull'area di Porto Marghera: "Possiamo senz’altro affermare che il risultato di questo modo di condurre le cose, in merito alle bonifiche - dice Riccardo Colletti, segretario provinciale della sigla sindacale veneziana - abbia portato, da poco, all’ultimo degli esiti fallimentari: la bocciatura del nostro come sito per l’avvio della sperimentazione sulla fusione nucleare. Non dimentichiamo che molte occasioni d'investimento da parte di società che avevano manifestato l'intenzione di avviare qui le loro attività, sono andate perdute. Basti pensare ai molti posti di lavoro, promessi e mai assegnati ai lavoratori ex Vinyls. L'Oleificio Medio Piave, che ha acquistato alcuni ettari di terreno al petrolchimico, non ha mai assunto alcun addetto, da 5 anni a questa parte".

Cgil, Cisl e Uil

"Apprendiamo con ottimismo - scrivono unitariamente le sigle sindacali del territorio - dal comunicato della Regione l’esito della call relativamente alle manifestazioni di interesse sul reinsediamento industriale e manifatturiero dell’area di Porto Marghera. Le scriventi sono sempre state convinte che l’area industriale e comunque l’intero territorio di Venezia, fossero strategiche per il reinsediamento di realtà produttive e per il potenziamento di quelle presenti. Siamo altresì convinti, però, che sia necessario costruire tutte le condizioni affinché tali manifestazioni di interesse trovino un seguito nella realizzazione. Vanno quindi da subito realizzati gli interventi finalizzati a creare tali fattispecie, a partire dall’ultimazione delle bonifiche e dal potenziamento della rete infrastrutturale materiale e immateriale. Chiediamo ancora un confronto con i soggetti metropolitani e regionali che coordinano questa attività, nonché la riattivazione di tutti i tavoli propedeutici all’effettiva ripartenza del territorio".

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