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Economia Marghera

Tutte le divisioni di Eni chiamate a raccolta: sciopero e assemblea a Porto Marghera

Lavoratori a braccia incrociate per otto ore mercoledì 20 gennaio. Alle 14 incontro per affrontare la crisi determinata dalle vendite della multinazionale

In ballo ci sono le posizioni di tantissimi lavoratori, ma anche il futuro di un'intera area industriale che rischia, come ha detto di recente il segretario nazionale Filctem Cgil, Emilio Miceli, di diventare "deserto". La battaglia tra sindacati e Eni a Porto Marghera si trascina ormai da mesi, scaturita dalla notizia della possibile cessione di parte della produzione chimica italiana da parte del colosso.

Il prossimo passo è un nuovo sciopero di 8 ore convocato per mercoledì 20 gennaio insieme a un'assemblea retribuita. Le segreterie provinciali veneziane di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil chiamano a raccolta tutti i lavoratori giornalieri, turnisti e semiturnisti dell’area chimica, energia-petrolio e aziende coinsediate operanti nell’area di Porto Marghera e di tutte le aziende del gruppo Eni spa e controllate. Quindi r&m raffineria di Venezia, Petroven, Retail G&P, Tecnomare, Eni servizi, Eni Coorporate, Syndial, Versalis e Spm Scarl.

L'assemblea avrà inizio alle 14 nel capannone sindacale di Syndial Spa, alla presenza tra gli altri del segretario nazionale Cisl Giuseppe Farina. "Tutti i lavoratori e le lavoratrici del gruppo Eni - spiegano le tre sigle sindacali in un comunicato congiunto - nella stessa giornata aderiranno allo sciopero nazionale di 8 ore indetto dalle segreterie nazionali di categoria il 23 dicembre scorso".

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