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Economia San Donà di Piave

Sedi vaccinali: nelle 400 aziende Confapi in Veneto orientale l'80% intende immunizzarsi

Piccole e medie imprese (per un totale di 5.000 addetti) pronte a dare spazi. La campagna vaccinale aziendale seguirà un percorso parallelo rispetto a quello ordinario delle Ulss. Filippi: «Una risorsa importante per il lavoro del personale sanitario»

Nuove sedi per vaccinare i lavoratori di piccole e medie imprese. È la proposta di Confapi Venezia che oggi, lunedì 26 aprile con una delegazione composta dal presidente Marco Zecchinel, dal vicepresidente Roberto Dal Cin e dal direttore Nicola Zanon, ha avanzato al direttore generale dell'Ulss 4, Mauro Filippi. L’iniziativa è nata dall’associazione che raggruppa piccole e medie aziende nell'ambito della città metropolitana, la quale ha riscontrato che tra i 400 associati della Venezia orientale (circa 5000 dipendenti) l’80% intende vaccinarsi per proteggersi dalla pandemia.

«Il comparto produttivo sta fornendo un buon contributo sul fronte della vaccinazione - spiega Filippi -. La disponibilità di varie sedi vaccinali territoriali in arrivo all'azienda sanitaria può rappresentare una risorsa importante al grande lavoro di immunizzazione che sta svolgendo il personale della sanità pubblica». Confapi ha posto sul tavolo i nominativi di alcune imprese pronte da subito a diventare sede vaccinale, in affiancamento ai 3 centri di vaccinazione per la popolazione (cvp) aziendali, proponendo di considerare come prioritarie le imprese del comparto turistico (104 aziende del turismo associate Confapi pari a 1072 lavoratori). «Imprese e lavoratori che vogliono essere vaccinati per dare sicurezza e tranquillità agli ospiti che proprio in questo periodo stanno prenotando la vacanza – osserva Dal Cin - . La stagione 2020 è andata male con una perdita di fatturato del 45%, le imprese non possono permettersi una stagione estiva come quella dell'anno scorso».

Al meeting di lunedì 19 aprile scorso, promosso da Confapi Veneto dal titolo “Vaccinazioni in azienda: come farci trovare pronti”, hanno preso parte per la Regione Veneto il dottor Michele Mongillo, direttore della Prevenzione e sanità pubblica, e l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Il confronto, che ha visto la partecipazione di oltre 200 tra imprenditori, istituzioni, medici del lavoro e dipendenti, è stato un'occasione per fare chiarezza sui recenti protocolli nazionali per l’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro.

La campagna vaccinale a favore delle aziende seguirà un percorso parallelo rispetto a quello ordinario delle Ulss territoriali, articolato per fasce di priorità dettate dall’età e dalle fragilità. I costi saranno a completo carico del sistema sanitario regionale, sia per il personale che per gli strumenti. Circa le dimensioni delle aziende che potranno usufruire dell’opportunità, si cercherà di non lasciare indietro nessuno, consentendo alle piccole di aggregarsi alle più strutturate, prevedendo la possibilità di creare hub localizzati strategicamente nel territorio, per la vaccinazione esclusiva dei dipendenti. «Gli interlocutori della Regione ci hanno indicato che la strada che stiamo percorrendo è giusta al fine di sostenere la sanità pubblica verso il comune obbiettivo dell’immunizzazione della popolazione, il prima possibile», ha commentato Zecchinel. Confapi allestirà dei punti vaccinali in alcune aziende associate e si è fatta portavoce della possibilità di gestire anche i vaccini che dovessero necessitare di ultra freddo, sempre tramite aziende associate specializzate nella refrigerazione.

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