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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia Santa Maria di Sala / Via Tabina

Speedline: distensione all'assemblea dei lavoratori, disponibilità a far uscire le merci

I sindacati Fim e Fiom oggi con i dipendenti per comunicare l'ufficialità della decisione Ronal di non chiudere Santa Maria di Sala. Mandato a proseguire con gli incontri ministeriali per cercare una soluzione. Prossimi incontri in Regione

L'intenzione di chiudere non c'è più, la svizzera Ronal, proprietaria della Speedline, l'ha revocata. Questo hanno detto i sindacati Fim e Fiom ai lavoratori incontrati in assemblea oggi allo stabilimento di Tabina. Adesso serve un piano di rilancio e fondi per uscire dalla crisi e si dovrà cominciare a lavorare su questo con il ministero dello Sviluppo, la proprietà, le istituzioni locali, la Città metropolitana e la Regione. Ma intanto al Mise, venerdì scorso, il ceo Oliver Brauner è tornato sui suoi passi, spostando la trattativa verso un punto di partenza completamente nuovo.

«Abbiamo comunicato la revoca ufficiale delle decisone di chiusura e delocalizzazione della produzione e abbiamo accolto la disponibilità a liberare i cancelli per l’uscita delle merci, nel rispetto del verbale ministeriale - affermano Matteo Masiero della Fim Cisl e Manuela Musolla della Fiom Cgil -. Con questo decade anche la richiesta di cassa integrazione fatta a dicembre. I lavoratori e le lavoratrici hanno dato mandato a proseguire con gli incontri ministeriali per cercare una soluzione alla crisi». Sindacati e Rsu ritengono che questo sia il primo segnale importante per l’avvio di un tavolo tecnico ministeriale, per costruire il futuro piano industriale che garantisca l’occupazione e la permanenza del sito produttivo a Tabina. Nei prossimi giorni il ministero comunicherà quando sarà convocato l’incontro all’unità di crisi della Regione Veneto, dove sarà l'assessore Elena Donazzan a riprendere in mano la vertenza.

La scorsa settimana il ministro Federico D'Incà, al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico, ha detto: «il governo metterà a disposizione gli strumenti necessari per la ricerca di una soluzione condivisa. La tutela del sito produttivo e dei suoi dipendenti che in queste settimane hanno dimostrato con grande dignità un forte attaccamento al proprio lavoro, è una delle nostre priorità: ho espresso la mia vicinanza agli amministratori locali che si sono fatti portavoce dei lavoratori e saremo determinati per raggiungere l’obiettivo». Secondo il ministro D’Incà: «Si è parlato molto di fiducia e questa parola deve essere condivisa da tutte le parti. Personalmente - ha detto- continuerò a relazionarmi con la viceministra Alessandra Todde seguendo i tavoli dedicati a Speedline».

La riunione del 7 gennaio è stata coordinata da Luca Annibaletti, della struttura ministeriale per le crisi, e ha partecipato per il Mise Stefano D’Addona, responsabile della segreteria del viceministro Todde. Per la Regione era presente l'assessore Elena Donazzan, e per la Città metropolitana il sindaco Luigi Brugnaro, con la consigliera Deborah Onisto e il sindaco di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni. Anche Confindustria era collegata attraverso il presidente Vincenzo Marinese. Del gruppo Ronal e Speedline c'erano Oliver Brauner, ceo di gruppo, Thomas Mueller, responsabile delle attività finanziarie, e Katia Menin, direttore del personale Speedline. Oltre alle segreterie territoriali Fim-Cisl e Fiom-Cgil, erano presenti quelle nazionali. Brauner ha confermato la revoca della decisione di chiusura dello stabilimento, purché si avvii un percorso di confronto sul futuro dello stabilimento di Tabina definendo tappe misurabili in questo percorso. Per l’attività di campionatura, l’azienda aderisce alla richiesta dei sindacati assumendo l’impegno a non trasferire le produzioni in altri siti, e che non ci sarà nessun calo di produzione fino a che continueranno i negoziati, aspettandosi lo sblocco delle consegne delle merci.

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