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Economia Santa Maria di Sala / Tabina

Speedline, il gruppo Ronal ne considera la vendita

In alternativa l'arrivo di nuovi investitori. Il gruppo critica il piano di rilancio presentato dai sindacati. «Troppo ottimistico e difficilmente attuabile». Fim e Fiom: «Senza garanzie riprendiamo la lotta»

C'è distanza fra il piano di rilancio per la Speedline preparato dalla Fondazione Ergo, per conto dei sindacati Fim e Fiom, e la posizione dell'advisor aziendale che lo giudica: «troppo ottimistico e difficilmente attuabile». Una lontananza rimarcata mercoledì al ministero dello Sviluppo, dove in presenza c'erano le organizzazioni sindacali, il ceo di Ronal Oliver Brauner, l'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, gli advisor e le istituzioni. Per la prima volta Ronal ha parlato di "vendere Speedline". In alternativa, della possibilità che subentrino nuovi investitori per sostenere il settore delle ruote anche con ipotetiche nuove reindustrializzazioni.

«Ritenendo le proposte dell’azienda poco concrete, abbiamo chiesto che ci sia un impegno, e la proprietà si è detta disponibile ad aprire un confronto per provare a dare una soluzione alla vertenza - affermano Fim e Fiom al termine dell'incontro -. Abbiamo chiesto di mantenere il fermo sulle campionature e che l’azienda si renda disponibile a garantire la produzione dei marchi di alta gamma». Punto che rientra nel piano dell'advisor sindacale Fondazione Ergo, che però Ronal ha criticato. «Ha segnalato che a suo avviso ci sono delle incongruenze del piano sui volumi futuri di produzione, sui prezzi e sulla riduzioni del costo del lavoro. Valutazioni che riteniamo superficiali e pretestuose - continuano le sigle -. Non sono sostenute da elementi di concretezza e affermano di fatto una posizione molto lontana dalla nostra».

«Abbiamo specificato - aggiungono - che serve un impegno a mantenere in Speedline il forgiato e a farlo rientrare finanziariamente nel bilancio aziendale, dando continuità alla produzione oltre il 31 dicembre, fino a quando non ci sarà una soluzione definitiva per lo stabilimento veneziano. Il ceo Oliver Brauner si è detto disponibile ad aprire un confronto su questi punti e si è deciso per una sospensiva della riunione che verrà ripresa in ristretta lunedì. Speriamo - concludono - che la prossima settimana si giunga a una definizione chiara degli impegni di Ronal a Tabina, se così non fosse e se l’azienda procedesse in modo diverso da come concordato oggi, procederemo a dichiarare lo stato di agitazione e a metter in campo le iniziative di lotta».

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