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Economia Santa Maria di Sala / Via Tabina

Speedline, revocata la decisione di chiusura dello stabilimento

Sospese anche le azioni volte a spostare la produzione altrove, come il trasferimento delle campionature

«È iniziata una fase che può portare la Speedline a un destino diverso dalla chiusura». È questo il commento a caldo dei sindacati Cisl e Cgil che nel tardo pomeriggio hanno concluso l'incontro in collegamento con il ministero dello Sviluppo e il ceo di Ronal, Oliver Brauner, società svizzera prorietaria dell'azienda di Santa Maria di Sala. Tirano un sospiro di sollievo i 600 dipendenti della fabbrica di Tabina e i lavoraotri dell'indotto. «Riteniamo che questo sia un segnale importante. Non abbiamo ancora costruito un piano di rilancio ma abbiamo fatto un passaggio importante. Credo sia doveroso un ringraziamento a tutte le istituzioni presenti. Speriamo continuino a seguire questa vertenza e appoggino la linea sindacale che abbiamo intrapreso», continuano Matteo Masiero (Fim Cisl) e Manuela Musolla (Fiom Cgil).

«No campionature fatte in altri stabilimenti all'estero, che indeboliscono l'attività veneziana - continuano Masiero e Musolla -. Sì a proposte di esperti di economia aziendale e finanza per arrivare a un piano industriale sostenibile. Nei prossimi giorni ci saranno le assemblee sindacali per capire assieme ai lavoratori se a fronte di queste aperture dell'azienda possiamo revocare lo stato di mobilitazione e blocco della partenza del materiale finito. Abbiamo chiesto la revoca della chiusura e l'azienda l'ha confermata. Costruiremo con i lavoratori i prossimi passi, comprese le prossime trattative, per arrivare a un piano di rilancio dell'azienda di Tabina. Abbiamo la consapevolezza che la vertenza non è finita e tutti i pericoli potrebbero ripresentarsi, ma da oggi sindacati e istituzioni possono lavorare per trovare soluzioni per salvare azienda e occupazione».

«Lo speravamo - spiega Nicola Fragomeni, sindaco di Santa Maria di Sala – È il punto di partenza che tutti, operai, sindacato, enti locali e categorie  volevamo e che ci consentirà adesso di aprire un tavolo tecnico di confronto con la proprietà per cercare ogni tipo di soluzione che possa portare a preservare il sito produttivo. Siamo arrivati a questo risultato grazie soprattutto alla compattezza dimostrata da questo territorio e alla regia del sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro che fin da subito ha riunito tutte le parti coinvolte in questa vertenza consigliando di agire in maniera unitaria e senza fughe in avanti. Il mio grazie va prima a lui e anche a tutti i sindaci della Città metropolitana che ci hanno supportato sia alla manifestazione di domenica 19 dicembre che nei giorni successivi, oltre alla Regione, all’assessore Elena Donazzan, ai parlamentari, alle categorie e ai tanti semplici cittadini. Da non dimenticare anche la vicinanza della Chiesa, con il Patriarca di Venezia Moraglia ed i vescovi di Padova e Treviso. Un grazie al Mise e ai suoi funzionari che malgrado questi giorni di festa non hanno smesso di seguire la vertenza. Resto convinto che questa partita si può vincere tutti assieme, con un tavolo nazionale».

«L’incontro al Mise ha avuto un esito positivo e il ritiro della chiusura è una notizia che non posso che accogliere favorevolmente - commenta l'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - La Regione svolgerà un ruolo fondamentale nel prossimo periodo. I prossimi incontri sul futuro dell’azienda si terranno in sede regionale, in accordo con il Mise e con le parti nazionali». «Il ritiro della decisione di chiusura riporta ogni valutazione su misure di supporto all’azienda in un piano di dialogo e prospettiva. Il territorio veneziano e le sue istituzioni compatte sono stati un elemento di forza in una vicenda che da oggi assume un nuovo profilo - dice la capogruppo di Italia Viva alla Camera, onorevole Sara Moretto - L’attenzione sul futuro dello stabilimento non deve calare. Oggi non si chiude una partita ma ne inizia una diversa». 

Anche il patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha espresso soddisfazione per la decisione di Rolan di mantenere in attività lo stabilimento Speedline. «L'azienda che ha segnato la storia del nostro territorio e che rappresenta, insieme alle attività industriali di Porto Marghera, una delle realtà più significative dell’industria veneziana. Si riapre così la prospettiva per la Speedline di continuare ad essere un polo di eccellenza e sviluppo per l’intero nostro territorio».

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