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Economia Tessera

Superjet, sanzioni alla Russia e crisi di liquidità: non ci sono i soldi per pagare gli stipendi

L'interrogazione al Mise dell'onorevole Pellicani per salvare 140 posti di lavoro. Le organizzazioni sindacali chiedono il tavolo di crisi alla Regione Veneto. Sospese le certificazioni Easa, i fornitori minacciano lo stop agli approvvigionamenti

Superjet: centoquaranta posti di lavoro a rischio a Tessera. Non c’è pace per l’azienda controllata al 90 per cento dalla russa Irkut Corporation con una partecipazione al 10 per cento di Leonardo (ex Finmeccanica). Prima la pandemia, ora le giuste sanzioni applicate alla Russia che si è resa protagonista della tragica guerra in Ucraina, hanno messo definitivamente in ginocchio l’azienda.

«Si apprende da fonti aziendali e dalle organizzazioni sindacali che l’esplosione del conflitto e le conseguenti sanzioni comminate alla Russia hanno causato una grave crisi di liquidità, tale da mettere in discussione l’effettiva capacità dell’azienda provvedere al pagamento delle retribuzioni oltre il mese di giugno, e risultano essere state sospese tutte le certificazioni Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) relative a volo, manutenzione e progettazione del velivolo SSJ 100. Diversi fornitori della SuperJet hanno comunicato all’azienda la volontà di interrompere gli approvvigionamenti, utili a realizzare i progetti concordati. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto l’attivazione di un tavolo di crisi alla Regione Veneto al fine di contenere l’emergenza e salvaguardare i posti di lavoro. Si intende favorire un maggior coinvolgimento di Leonardo per salvaguardare il futuro dell’azienda e dei suoi 140 dipendenti?». Così il deputato del Partito Democratico, Nicola Pellicani, che ha presentato  un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, per chiedere cosa intenda fare, alla luce della crisi di liquidità e del venir meno di importanti fornitori, per assicurare il mantenimento dei livelli di occupazionali della SuperJet International.

«L’anno scorso - continua Pellicani - mi ero impegnato perché Superjet ottenesse il rinnovo delle certificazioni Easa (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea), indispensabili per la prosecuzione delle attività. Ora sono state sospese con il blocco di qualsiasi attività aziendale. Il governo deve intervenire al più presto per difendere l’occupazione e offrire garanzie a 140 famiglie». La mission di Superjet International è la commercializzazione del velivolo SSJ 100, fabbricato interamente in Russia, per le compagnie aeronautiche occidentali spiega l'onorevole. «I lavoratori e le lavoratrici di questa splendida realtà fatta di eccellenze e professionalità da un paio d’anni sono in cassa integrazione ordinaria senza che si riesca a intravedere, nel breve e medio periodo, un’inversione di tendenza. Non possiamo consentire che una realtà imprenditoriale veneziana storica che deriva dalle vecchie Officine venga dispersa. Attualmente, dopo un “dimagrimento” del personale (circa 60 unità) a favore della divisione velivoli di Tessera, ci sono 140 dipendenti che svolgono attività di manutenzione, customer support, training e commercializzazione del velivolo Superjet 100, progettato e costruito in Russia dalla Irkut Corporation».

La SuperJet International (in sigla SJI) è una joint venture nata nel 2007 tra l'azienda italiana Alenia Aermacchi, allora con il 51% del capitale, e l'industria aeronautica russa Sukhoi Civil Aircraft Co. (Scac) con il restante 49%. Nel 2016 Alenia Aermacchi è confluita nella divisione aerostrutture di Leonardo-Finmeccanica che il 6 dicembre dello stesso anno ha ceduto alla russa Scac il 90% delle quote restando titolare del restante 10%. La SuperJet, che ha già subìto conseguenze significative dalle sanzioni imposte alla Federazione Russa in seguito all’intervento militare in Crimea del 2014, spiega Pellicani, rischia oggi di essere messa definitivamente in ginocchio dall’attuale crisi ucraina.

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