Buste paga più alte per 315mila lavoratori veneziani con il taglio del cuneo fiscale
Garofolini (Adico): «Buona notizia, basta che non sia solo una manovra spot». Nessun vantaggio invece per circa 218mila pensionati
Il taglio del cuneo contributivo per i dipendenti rappresenta una buona notizia per circa 315mila lavoratori veneziani con redditi inferiori ai 35mila euro lordi annui (circa 1.900 euro netti al mese). A loro, da luglio fino a dicembre, spetteranno fra i 45 e 100 euro in più al mese: importi che, come fa notare l'associazione Adico, non coprono l’impennata dell’inflazione ma che di certo saranno un aiuto per tante famiglie.
Restano però i dubbi per la manovra. «Così com’è - commenta l'associazione - rappresenta solo uno spot per il governo, in quanto non è strutturale (e quindi è molto simile a quei bonus che sembrerebbero tanto invisi all’esecutivo Meloni) e pare economicamente insostenibile nel lungo periodo». Inoltre, «il taglio è sui contributi non sulle tasse, quindi bisognerà valutarne le conseguenze dal punto di vista previdenziale. Senza contare che alcune categorie, come i pensionati, sono escluse dai benefici: la rivalutazione al 7,3% applicata da gennaio sulle pensioni non ha minimamente colmato i gap creati dalla corsa dei prezzi».
Guardando ai dati del Veneziano, il taglio del cuneo contributivo riguarderà poco meno di 9 lavoratori su 10. Secondo i calcoli di Adico, si parla di 314.600 dipendenti che porteranno a casa un surplus, almeno da luglio a dicembre, a integrazione dell’attuale salario. Per i circa 94.400 dipendenti veneziani (30%) che guadagnano meno di 10mila euro lordi l’anno, il beneficio sarà dai 45 euro in giù al mese. Per altri 166.700 lavoratori con reddito fra i 10 e i 25mila euro, il vantaggio è fra i 45 e i 96 euro. Ai dipendenti con entrate che oscillano dai 25 ai 30mila euro (poco meno di 23.600 soggetti, il 7,5% del totale) arriveranno 90-98 euro in più. Stesso range che riguarda i lavoratori con salari fra i 30 e i 35mila euro (circa 30 mila, il 9,5%).
Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, accoglie il taglio con favore, ma con alcune perplessità. «Le risorse per ora ci sono, con uno scostamento di bilancio. Ma poi? Se lo scopo è quello di aiutare le famiglie per un po’ di mesi, in modo da assorbire gli effetti inflazionistici, allora è una iniziativa illusoria che rischia di trasformarsi in un boomerang, nel momento in cui non dovesse essere confermata. Però ricordiamo che i lavoratori dipendenti nel Veneziano, secondo gli ultimi dati del Mef, guadagnano 21.264 euro lordi annui e non possono arrivare a fine mese con cifre del genere a fronte di un’inflazione che rimane a doppia cifra. Rileviamo - prosegue che manca un aiuto per i 218 mila pensionati veneziani che devono fare i conti con assegni previdenziali medi inferiori ai 20mila euro annui (19.305 euro)».