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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Unità di crisi per l'economia di Venezia. Decreto ristori, lo scenario

Cna: «Delle aziende interessate oltre 5.800 sono artigiane e rappresentano con più di 20 mila addetti il 4,7 per cento del settore in Veneto»

Il Pd lancia la proposta di un'unità di crisi per l’economia di Venezia. «In questo momento di emergenza sanitaria ed economica, riteniamo urgente e necessario che l’amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, diano avvio a un confronto con le diverse categorie economiche e le rappresentanze sindacali - scrive Emanuele Rosteghin, consigliere comunale del Pd - Un tavolo in cui si mettano insieme proposte, istanze, competenze, risorse, agevolazioni per capire come affrontare la crisi economica che sta subendo chi vive e lavora nella nostra città e che rischia di veder colpito pesantemente il piccolo esercizio, come l'azienda con più dipendenti. In momenti drammatici come quello che stiamo vivendo è doveroso superare i contrasti di parte e lavorare per il bene comune», afferma assieme a tutto il gruppo consiliare, con l'intenzione di avviare il dialogo con la maggioranza nelle prossime ore.

Piccole imprese

Cna Veneto (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) traccia uno scenario possibile per la regione: «Il decreto Ristori potrebbe incidere su oltre 36 mila imprese e 199 mila addetti». All'indomani della presentazione del testo (che dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale) da parte del premier Giuseppe Conte Cna fa i conti con il supporto del centro studi sintesi di Mestre e a tracciare uno scenario possibile dell'impatto del provvedimento. Il numero maggiore è rappresentato da bar e ristoranti: in Veneto sono oltre 26 mila e impiegano oltre 144 mila addetti; seguono le strutture alberghiere (2.291 imprese e 23 mila addetti), palestre piscine e impianti sportivi (1.766 e oltre 4 mila addetti), discoteche e sale da gioco (1.309 con oltre 6 mila addetti) e agenzie di viaggi e tour operator (1.082 con oltre 4 mila addetti). 

Le imprese artigiane

Delle aziende interessate oltre 5.800 sono artigiane e rappresentano con più di 20 mila addetti il 4,7 per cento del settore in Veneto. Il numero più ampio è rappresentato da bar e ristoranti che sono oltre 4 mila con oltre 17 mila addetti, seguono i tassisti con 1.186 imprese e 1.774 addetti e le attività artistiche e culturali con 421 imprese e oltre 700 addetti. «Ci auguriamo che quanto assicurato dal governo possa tradursi in realtà – dichiara il segretario della Cna del Veneto Matteo Ribon – vale a dire che i ristori per le attività colpite possano essere immediati e proporzionati alla situazione economica attuale. Se dovessero arrivare misure ancora più stringenti è necessario prevedere un piano d'azione anche con le parti sociali».

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