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Economia Murano

Vetro di Murano in Parlamento per il caro energia. «Rischio bollette da 60 mila euro al mese per le 64 fornaci»

Moretto e Pellicani e Andreuzza: «Artigiani alla canna del gas». Da 0,23 centesimi a 0,9 al metro cubo: ogni anno spesa energetica da 2 a 7,5 milioni di euro. Sindacati: «A rischio produzione e occupazione»

La questione del caro energia che rischia di stritolare le vetrerie di Murano è sui tavoli in Parlamento. Ieri la deputata Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera è intervenuta al question time con la sottosegretaria alla Transizione ecologica Ilaria Fontana. Oggi l'onorevole del Partito Democratico Nicola Pellicani ha depositato un'interrogazione rivolta ai ministri dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sul tema. 

Il governo valuti urgentemente quali azioni mettere in atto, tra quelle a breve termine di natura fiscale messe a disposizione dall’Ue, per calmierare l'aumento dei prezzi del gas a tutela delle microimprese artigiane, realtà d'eccellenza e vera ossatura del sistema economico italiano. Tra queste, le vetrerie di Murano: tradizione millenaria riconosciuta in tutto il mondo che rischia di essere seriamente compromessa - ha argomentato Moretto - Accolgo con grande soddisfazione l'impegno del governo a valutare anche ulteriori iniziative nell’ambito dell’area di crisi complessa, in cui è atteso il riconoscimento del distretto del vetro artistico veneziano – ha aggiunto la deputata -. Ricordo che la produzione del vetro richiede un forte consumo di gas, il cui prezzo è aumentato da 0,23 centesimi a 0,90 centesimi al metro cubo. L'aumento della spesa per la produzione, da 2 a 7,5 milioni di euro all'anno, potrebbe seriamente compromettere la sussistenza delle vetrerie».

«L’attività delle vetrerie di Murano era in lenta ripresa, dopo mesi difficili, di crisi e cassa integrazione, aggravati dalla pandemia, ma l’aumento dei costi del gas sta rimettendo tutto in discussione, mettendo letteralmente in ginocchio le aziende. Si tratta di aumenti insostenibili del 400-500 per cento. In tal modo le vetrerie di Murano, con alle spalle una storia millenaria, rischiano il fallimento - afferma Pellicani - Dai 7,5 agli 8 milioni di euro: è la spesa annuale cui dovranno far fronte le 64 aziende attive nell’isola per alimentare le fornaci con il gas. Complessivamente sono 650 gli addetti diretti delle vetrerie; per molte aziende le bollette potrebbero arrivare anche a 60 mila euro al mese, i forni delle vetrerie muranesi devono rimanere accesi 24 ore su 24, ma con l'aumento del prezzo del gas metano - quintuplicato sul mercato globale dal primo ottobre scorso - gli artigiani sono costretti a lavorare in perdita sulle commesse».

L'onorevole Pellicani ha incontrato nei giorni scorsi nella sede di Confartigianato a Venezia una rappresentanza di vetrai, assieme ad altri colleghi deputati, per assicurare l'impegno in Parlamento. Il segretario di Confartigianato Venezia, Gianni De Checchi, ha dichiarato che «L'aumento del gas per Murano corre il rischio di segnare una battuta di arresto enorme per le vetrerie, proprio ora che le cose stavano cominciando a girare e che le fiere cominciano a riprendere la loro funzione trainante nelle vendite». 

In questi giorni sul caro energetico sono intervenuti anche i sindacati nazionali. «Chiediamo con forza un intervento delle istituzioni governative per porre immediatamente fine alle speculazioni finanziarie nel mercato di scambio Ets (Emission Trading System) sulle quote di emissioni di CO2 che, insieme al rincaro del costo del gas metano, rappresentano un aumento spropositato dei costi di gestione delle imprese - scrivono Sonia Tosoni, Lorenzo Zoli e Daniela Piras, rispettivamente segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil -. Arrivano i primi e allarmanti segnali dalle industrie energivore dei settori ceramica, vetro, gomma plastica, tre settori che a livello industriale occupano circa 210 mila lavoratori e in alcuni casi sono ricorse al fermo produttivo, allo spegnimento degli impianti e messa in cassa integrazione di migliaia di lavoratori. Ci troviamo di fronte all'assenza di politiche industriali ed energetiche. Riteniamo non sia più rinviabile un intervento strutturale sulle fonti di approvvigionamento e sul sistema tariffario e delle accise per la tenuta del tessuto produttivo e dell'occupazionale del paese».

«Ho incontrato personalmente una delegazione di imprenditori del vetro di Murano che chiedono un intervento urgente da parte del governo, poiché un aumento incontrollato del costo dell’energia porterà artigiani e imprese ad arrestarsi completamente senza possibilità di ripresa. Ho presentato con urgenza un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica affinché ci si attivi, il prima possibile, per sostenere l’intera filiera del settore, al fine di evitare maggiorazioni di costi che possano gravare sulla ripresa del comparto. Auspico che tutti i parlamentari veneziani, di qualsiasi appartenenza politica, vogliano fare squadra nell’individuare tutti gli strumenti legislativi possibili per salvaguardare questo settore», sostiene la deputata veneziana della Lega Giorgia Andreuzza, vicepresidente in Commissione Attività Produttive.

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