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Economia

La vigilanza ha il contratto bloccato al 2015. È sciopero per tutti i turni la vigilia di Natale

A braccia incrociate le guardie giurate per l'astensione indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. «A volte il prezzo del servizio è più basso del costo del salario»

Contratto nazionale della vigilanza privata e dei servizi fiduciari in stallo: la contrattazione, che riguarda in Italia circa 100 mila addetti, è ferma, e il rinnovo precedente risale al 2015. Le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno dichiarato lo sciopero di tutti i turni della vigilia di Natale, il 24 dicembre. «Puntiamo il dito contro le modalità di assegnazione degli appalti - scrivono Renato Giacchi, Diego Marcomini e Alessandro Visentin della Cgil, Cisl e Uil rispettivamente - a volte il prezzo del servizio è perfino più basso del costo del salario. A livello nazionale le sigle confederali hanno cercato di sbloccare le trattative ma - continuano - l'atteggiamento dilatorio delle controparti non ha lasciato altra scelta che proclamare lo sciopero, a difesa della dignità degli stipendi di lavoratori che rischiano la vita e hanno continuato a difendere il patrimonio anche durante la pandemia».

La sicurezza del Paese, hanno ribadito i sindacati, passa anche attraverso l'azione dei lavoratori di questi comparti che operano in appalti pubblici e privati «in condizioni economiche non più accettabili, senza contare - affermano le sigle - che nel caso della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza si va, a volte, oltre le regole (eluse o violate), portando a vertenze sindacali per farle valere. È ora che gli enti intervengano a rimettere ordine in questo settore sempre più indispensabile e sempre meno cosiderato».

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