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Economia Porto Marghera

Zls a Porto Marghera: Pd e Cgil: «Oltre ai finanziamenti servono programmi concreti»

Un altro passo avanti con la pubblicazione del decreto del presidente del Consiglio. Sambo: «Potenzialità enormi per superare l'impostazione turistico-centrica». Giordano: «Non bastano finanziamenti a pioggia per il sistema industriale»

Zona logistica semplificata per Venezia (Zls): un altro passo avanti con la pubblicazione del decreto del presidente del Consiglio. «Ora servono i finanziamenti e i decreti attuativi», commentano Monica Sambo segretaria del Partito Democratico di Venezia e Tommaso Bortoluzzi, responsabile Pnrr e Bilancio (Pd). 

«Il finanziamento della Zls potrebbe contribuire alla riqualificazione ambientale, all’innovazione tecnologica, al rilancio dell’industria, della logistica ma anche del manifatturiero su cui servono progetti concreti che ci paiono ancora fermi - dicono Sambo e Bortoluzzi - Servono anche nuove professionalità legate al digitale. Regione e governo devono mettere in campo le adeguate risorse: quelle del Pnrr sono ancora in fase di erogazione e per la Zls questa è un’occasione che non possiamo perdere, poiché è un nodo di sviluppo di vitale importanza per una visione di ripresa economica del territorio che vada oltre la visione turistica, superando i limiti di questa amministrazione». Per il Pd infatti, «tutta l'attenzione è concentrata solo sulle tasse del turismo. L’avanzo di Bilancio del 2022 mette ancora in evidenza come il Comune non sia ingrado di fare arrivare sul territorio le risorse che ha disposizione. Anche l'attuale il piano della mobilità, Pums, non sposta in alcun modo questa visione turistico centrica».

Per il segretario della Cgil Venezia, Daniele Giordano, oltre ai milioni di euro interessano i progetti per il rilancio di Porto Marghera. «Leggiamo di numeri mirabolanti su nuova occupazione, moltiplicatori di investimenti e addirittura sul rientro di numerose imprese dall’estero. Purtroppo sono le stesse dichiarazioni che avevamo ascoltato quando è stata istituita l’Area di crisi complessa che ha prodotto un numero di posti di lavoro ridicolo. Non vorremmo - prosegue - che fosse l’ennesima operazione di finanziamenti a pioggia per il sistema industriale, che non produce sviluppo di qualità e di lungo periodo. Ad oggi quello che vediamo è la dismissione di Eni, il vuoto sui progetti che riguardano l’idrogeno e l’assenza di una regia pubblica che determini nuovi investimenti nel nostro territorio. L’area di Porto Marghera oggi sta vedendo un’espansione della parte che è connessa all’industria turistica e solo parzialmente al porto commerciale e al settore della logistica. Abbiamo già chiesto all’amministrazione comunale di fare da regia politica alla costituzione della Zls e alla verifica degli investimenti nel nostro territorio, non possiamo che ribadire che serve un confronto tra tutti gli attori in campo: non abbiamo alcuna intenzione di essere spettatori sul possibile rilancio di Porto Marghera».

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