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Mostra del Cinema di Venezia: il "totoleone" impazza, ecco i favoriti

Su tutti "Pietà" del regista sudcoreano Kim Ki-Duk, ma entra in gioco anche "The Master" di Thomas Anderson e "Thy Womb" di Brillante Mendoza. L'Italia spera con Ciprì e Bellocchio

Aria di smobilitazione al Lido. Stasera verranno annunciati i vincitori dei vari premi della Mostra del Cinema di Venezia, compreso il più ambito: il Leone d'Oro. La corsa alla vittoria non sembra essere mutata dopo la presentazione degli ultimi due film in concorso, "Passion" di Brian De Palma e "Un Giorno Speciale" di Francesca Comencini. La loro visione non sembra aver attirato i favori della giuria presieduta da Michael Mann, anche se per la regista italiana sono stati "cronometrati" sette minuti di applausi ieri sera in sala grande.
 

Il "toto Leone" quindi rimane appannaggio di "Pietà", del regista sudcoreano Kim Ki-Duk. Riunioni febbrili delle varie giurie e dibattiti interni se non hanno ancora sciolto i dubbi su chi vincerà hanno però decretato chi dal Lido se ne andrà senza premi di primo piano: il film di Terrence Malick "To the Wonder", quello di Olivier Assayas "Apres Mai" (nel pomeriggio scorso è spuntata una voce di premio dal cilindro, per il complesso dell'opera) e quello di Ramin Bahrani "At Any Price" con Dennis Quaid e Zac Efron. Non si hanno voci di considerazione per "Spring Breakers" di Harmony Korine, che però potrebbe competere a ragione alla Coppa volpi maschile con il gangsta rap James Franco.

La storia di Kim Ki-Duk di un demoniaco strozzino nella cui vita spunta improvvisamente una madre mai conosciuta (Cho Min Soo, ottima candidata alla Coppa Volpi), di toccare tutti i sentimenti umani. Nella rosa a sorpresa potrebbe entrare un film urticante, "Thy Womb" del filippino Brillante Mendoza. Molto più probabilmente però (i premi non sono cumulabili) potrebbe portare a casa la Coppa Volpi femminile alla superba protagonista Nora Anour, tra le attrici più famose delle Filippine. Se a Kim Ki Duk sfuggisse il Leone d'Oro per passare nelle mani di Mendoza, sarebbe la madre di Pietà, la bellissima Cho Min-Soo a vincere la Coppa Volpi.

Per il leone d'argento per la migliore regia sono salite le quotazioni del piccolo-gioiello israeliano "Fill the Void" di Rama Bursthein, storia di un amore che nasce in una famiglia ultra-ortodossa di Tel Aviv, un film da camera pieno di sentimento. Nel totoleone rientra "The Master" di Paul Thomas Anderson, anche per la straordinaria coppia Joaquin Phoenix-Philip Seymour Hoffman, in testa da subito per la Coppa Volpi maschile per l'interpretazione rispettivamente di un reduce di guerra alcolizzato e in cerca di un'ancora e del sanguigno guru di una setta.

Poi c'é "Betrayal" del russo Kirill Serebrennikov, una sorta di noir a tinte forti con due coppie animate dal solo desiderio di tradirsi l'un l'altra.

L'Italia potrebbe con il grottesco "E' stato il figlio" di Daniele Ciprì entrare nel verdetto finale, forse per il premio miglior contributo tecnico, la fotografia (tra l'altro Ciprì è il direttore della fotografia anche del film di Bellocchio). E "Bella Addormentata" di Marco Bellocchio? L'Italia spera, il regista ha avuto lo scorso anno a Venezia il Leone alla carriera, complicato dare un premio adeguato e c'é una voce che soffia su Toni Servillo per la Coppa Volpi. Potrebbe essere tricolore il premio Marcello Mastroianni al giovane attore emergente: andrebbe, meritato, a Filippo Scicchitano di "Un Giorno Speciale" della Comencini. Ma al Lido in queste voci non si capisce mai quanto provenga dalla giuria o quanto entri in gioco il tifo italiano.

 

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