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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cinema Lido / Lungomare Guglielmo Marconi

Con "Our War" sul red carpet sale la protesta contro il governo turco: "Erdogan terrorista"

In occasione della presentazione del documentario sui combattenti occidentali contro l'Isis, i centri sociali hanno attaccato il presidente del Bosforo: "Per Kobane e per il Rojava"

Si sapeva che il red carpet del Lido di Venezia venerdì pomeriggio sarebbe diventato palcoscenico della protesta contro il presidente turco Erdogan. In occasione della presentazione del film fuori concorso alla Mostra del cinema, "Our War", di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravalloti e Claudio Jampaglia, tre foreign fighters che hanno combattuto sul campo l'Isis (protagonisti del documentario) si sono presentati sulla passerella in tuta mimetica da combattenti, con lo stemma giallo del YPG curdo. In prima fila esponenti dei centri sociali veneti, oltre coloro che hanno appoggiato l'iniziativa dei tre combattenti. Ha quindi sfilato una sorta di "corteo" che non ha usato giri di parole per attaccare il governo turco: "Erdogan terrorista, con Kobane fino alla vittoria" è stato uno degli slogan più ripetuti. 

Il documentario racconta la storia di tre ragazzi occidentali, tra cui Karim Franceschi, italiano, che hanno deciso per vari motivi di portarsi al fronte della guerra contro l'Isis. Imbracciando le armi. Franceschi ha anche partecipato alla battaglia di Kobane, città al confine con la Turchia protagonista di una strenua resistenza di fronte all'assedio del Califfato. Gli altri due giovani, saliti anche loro sul red carpet in tuta mimetica, sono un ex marine statunitense e uno svedese dai genitori curdi, che in questo modo ha cercato di riscoprire le proprie radici. Sono tre storie diverse e tre motivazioni diverse. Il risultato è stato identico: decidere di combattere materialmente lo Stato Islamico sul campo.

Il documentario si caratterizza per diversi spezzoni di video girati proprio dai combattenti. Si vede la guerra "vera" e tutto ciò che si nasconde dietro alle immagini dei telegiornali. Umanità in tutte le sue forme. Sforzi, sofferenza. Ma anche forza d'animo e coraggio. I tre hannno ricevuto visita dai registi nelle rispettive abitazioni, dove vivono nel mondo occidentale. Si scopre che sono persone a loro modo "normali" e si tenta di approfondire il motivo per cui molti di questi giovani hanno deciso di mettere a repentaglio la loro vita opponendo il proprio corpo all'espansione del Califfato.

"In occasione della presentazione di Our War film, documentario sui combattenti volontari che si sono uniti alle forze democratiche del Rojava, abbiamo scelto di denunciare il gravissimo attacco che la Turchia ha mosso contro il Rojava nell'indifferenza della comunità internazionale", hanno spiegato gli attivisti sui social.
 

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