58. Festival Internazionale di Musica Contemporanea a La Biennale di Venezia
Il 58. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, diretto da Ivan Fedele, inizierà il 20 e 21 settembre con un omaggio a Steve Reich, Leone d’oro alla carriera per la Musica, e proseguirà la sua programmazione dal 3 al 12 ottobre.
Il titolo Limes suggerisce musiche lontane nello spazio e nel tempo: con l’Eco Ensemble di Berkeley e la musica della Bay Area, l’Orquesta Sinfónica de Euskadi tra tradizione basca e modernità, il Meitar Ensemble di Tel Aviv, il coro polifonico di tradizione albanese Violinat e Lapardhase, le musiche anatoliche, crogiuolo di culture (siriana, iraniana, turca, armena), rivisitate dalle improvvisazioni etnico-colte della Galata Electroacustic Orchestra. Radici etniche, folklore, tradizioni popolari, presentate nella loro versione originale o filtrate attraverso la lente della contemporaneità, percorrono la 58ma edizione del Festival in un rimando continuo tra antico e moderno.
20 sono le novità del Festival, fra cui i brevi atti unici, esito di Biennale College, scritti da compositori per lo più non ancora trentenni: Tre cose (a caso) sull'amore di Claudio Gay (1988), O-X-A di Accursio Cortese (1980), MagenZeit Opera di Gabriele Cosmi (1988), The Myth of Homo Rudolphensis di Yair Klartag (1985). Accanto a questi giovani compositori, molti altri sono i nomi da scoprire: Eduard Hamel (1986), Amir Shpilman (1980), Ondrej Adámek (1979), Ofer Pelz (1978), Aaron Einbond (1978), Giovanni Dario Manzini (1978), Yotam Haber (1977), Andrea Manzoli (1977), Dai Fujikura (1977), John MacCallum (1976), Erel Paz (1974), Franck Bedrossian (1971), Admir Shkurtaj (1969), ma anche un nome come Denys Bouliane (1955), considerato fra i maggiori compositori del Canada, o ancora lo spagnolo di origine basca Ramón Lazkano (1968), o il cipriota Yannis Kyriakides (1969). Ci sono poi alcuni giovani compositori italiani, ormai di casa nelle programmazioni internazionali, tanto da aver scelto, anche per questo motivo, di risiedere all’estero: Daniele Ghisi (1984), Oscar Bianchi (1975), Stefano Bulfon (1975), Aureliano Cattaneo (1974) e Silvia Borzelli (1978).
Oltre ai grandi ensemble europei – Intercontemporain, Divertimento, Contempoarte, Eco Ensemble – anche quest’anno il Festival dedica uno spazio al “solismo creativo”, ai singoli interpreti e alla loro innovativa pratica d’esecuzione che ha sempre svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della musica contemporanea, offrendo la ribalta ad artisti in ascesa e ad altri di fama consolidata. Ci saranno i poco più che trentenni Matteo Cesari, flautista, e Dario Calderone, contrabbassista, con un recital dedicato; il pianista Francesco Prode e il percussionista Dario Savron in coppia per il secondo recital in programma. A loro si aggiungono molti nomi, come il fuoriclasse del violino Francesco D’Orazio, solista con l’Orchestra del Teatro La Fenice, il violoncellista Aser Polo e la clarinettista Shizuyo Oka con l’Orquesta de Euscadi.
Mai come quest’anno, poi, le altre arti - cinema, teatro, danza – sono presenti nel Festival, scoprendo nella musica un terreno comune sul quale incrociare le proprie esperienze creative in una dimensione di “arte globale” che le coniuga e valorizza ulteriormente.
Ci saranno brevi coreografie di Virgilio Sieni create sulle musiche originali di Giovanni Dario Manzini e le celebri Vesalii Icones di Peter Maxwell Davies – un concerto-spettacolo che incrocia nuovamente danza e musica e rende omaggio al grande compositore inglese nel suo ottantesimo compleanno.
In occasione della 14. Mostra Internazionale di Architettura, alle Corderie dell’Arsenale, il Festival presenterà il film Mancanza-Inferno di Stefano Odoardi, girato all’Aquila, città distrutta dal terremoto del 2009 e non ancora ricostruita, con le musiche di Andrea Manzoli; l’opera da camera di Amir Shkurtaj Katër i Radës sul drammatico affondamento della motovedetta albanese, e il concerto della Galata Electroacustic Orchestra che getta un ponte ideale tra le culture musicali mediterranee.
Nuove collaborazioni, coproduzioni e co-commissioni con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, i Cantieri Teatrali Koreja, Gaudeamus Muziekweek, Mata Festival di New York, Ensemble Intercontemporain si aggiungono al tradizionale sodalizio con il Teatro La Fenice e la sua orchestra, portando alcuni appuntamenti oltre Venezia.