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E' Morto Lou Reed, nel 2002 volle "violentare" la platea del Malibran

La leggenda del rock ha perso la vita domenica. Dibattuta l'esibizione in laguna quando ripropose le distorsioni di "Metal Machine Music"

Se n'è andata una leggenda del rock. Una di quelle che sono riuscite a lasciare un solco nella storia della musica degli ultimi cinquant'anni. Lou Reed, morto domenica, non mancò di portare le proprie "esplorazioni" (meglio dire provocazioni) anche a Venezia.

Nel 2002 fu protagonista di un concerto annunciato in pompa magna al teatro Malibran. Una esibizione molto attesa, in cui con un ensemble di musicisti berlinesi, gli "Zeitcracker", ripropose in chiave orchestrale le distorsioni e le esagerazioni di uno degli album più dibattuti della sua carriera solista: "Metal Machine Music", che nel 1975 quando uscì venne ritirato dall RCA dopo tre settimane per le lamentele di chi l'aveva acquistato. Un'opera di rottura, che non intendeva "piacere" ma "sconvolgere".

In questo senso l'obiettivo lo raggiunse sia all'uscita del disco, sia nel teatro veneziano nel 2002. Subito, infatti, arrivarono notizie di gente che abbandonava il teatro e di inservienti che distribuivano tappi per le orecchie. Troppa distorsione, troppa "violenza". Del resto il critico musicale del Gazzettino Giò Alajmo dichiarò a Rockol: "E' vero che qualche spettatore ha abbandonato il suo posto in platea, ma sarà andate via prima del termine solo una dozzina di persone. Tutti gli altri sono rimasti fino alla fine. E semmai di questo ci si dovrebbe stupire. Perché 'Metal machine music' è uno spettacolo estremo, è una provocazione. Si era creato un vortice sonoro ai limiti della sopportabilità. Era uno spettacolo atto a violentare la platea".

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