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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura

Freespace: luci sulla Biennale d'architettura dedicata allo spazio libero, gratuito e di qualità

La 16esima kermesse è stata presentata venerdì mattina a Venezia, alla presenza del presidente Baratta. Collegate in videoconferenza le curatrici, per una bufera su Dublino

Sarà aperta al pubblico dal 26 maggio al 25 novembre 2018, come di consueto ai Giardini e all'Arsenale, la 16esima Mostra Internazionale di Architettura "Freespace", a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, promossa dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta. La presentazione della kermesse venerdì alle 11, alla presenza di Baratta, per l'appunta, con le due curatrici collegate in videoconferenza a causa di una tempesta dal Golfo di Biscaglia che le ha costrette a Dublino.

Il tema dell'esposizione, lo spazio

Al centro dell'esposizione 2018 ci sarà la questione dello spazio, della sua qualità. Lo spazio libero e gratuito. La mostra avrà un totale di 71 partecipanti e due sezioni speciali, Close Encounter e The Practice of Teaching, che presenteranno lavori su diversi sotto-temi tratti dal Manifesto della Biennale 2018. Nella prima sezione il focus sarà sul tempo non lineare dell'architettura, sulla ricomposizione di passato, presente e futuro; nella seconda, invece, spazio a quella che è la componente essenziale per assicurare la continuità della tradizione in architettura, ossia l'insegnamento.

Sette nuovi Paesi espositori

Saranno invece 65 le partecipazioni nazionali, tra cui sette Paesi presenti per la prima volta, come Antigua e Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan, Mongolia e anche la Santa Sede, con un proprio padiglione a San Giorgio. Il padiglione Italia, promosso dal Mibact, a cura di Mario Cucinella, è intitolato "Arcipelago Italia". Come nelle precedenti edizioni ci sarà spazio anche per un progetto speciale a Forte Marghera, in terraferma, nonché per un progetto al Padiglione delle Arti Applicate nelle Sale d'Armi dell'Arsenale, dove ci si interrogherà sul futuro del social housing, prendendo ad esempio un intervento passato nelle case popolari di Londra.

Sull'educazione

La Biennale di Venezia, nel corso dell’ultimo decennio, ha dato crescente importanza all’attività formativa, sviluppando un forte impegno nelle attività cosiddette “Educational” verso il pubblico delle Mostre, le università, i giovani e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Negli ultimi due anni, con le due grandi Mostre, inoltre sono stati complessivamente 108.297 i soggetti coinvolti, di cui 65.823 i giovani partecipanti alle attività Educational. Anche per il 2018 è prevista un’ampia offerta, che si rivolge a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università.

"I Paesi desiderano esporre alla Biennale"

Sul tema degli espositori stranieri si è soffermato Baratta all'inizio della presentazione della kermesse. "Avremo in tutto 65 padiglioni stranieri, in aumento ogni anno. Voglio ricordare - ci ha tenuto a specificare il presidente - che nei confronti dei Paesi stranieri, a differenza degli Expo che vanno a sollecitarne la partecipazione, noi in tutti questi anni, come è sempre stato, non abbiamo mai alzato il telefono per sollecitare nessuno. Sono i Paesi che ricevono la lettera d'invito solo dopo aver espresso il desiderio a partecipare alla Biennale attraverso le loro autorità di stato". 

"Sondiamo le aspirazioni dell'architettura"

Collegate in video conferenza dalle rispettive abitazioni di Dublino, hanno poi preso la parola le due curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara, che si sono addentrate nello specifico di questa 16esima edizione della Biennale d'Architettura. Un primo appunto è stato fatto sul titolo della kermesse, Freespace. "La nostra speranza - hanno specificato - è che questa parola ci permetta di sondare aspirazioni, ambizioni e generosità dell'architettura". Il tema centrale sarà la generosità dell'architettura, indirizzata allo studio della qualità dello spazio, libero e gratuito.

La Terra "cliente"

La Terra vista come cliente. Questo il concetto cardine del manifesto di Freespace, esemplificato da Farrell e McNamara, in fase di presentazione, da un'immagine di Palazzo Ducale immerso nella nebbia. Immagine alla base di tutta l'idea della manifestazione. "La nostra intenzione - hanno specificato - è quella di creare un forte legame fra la Biennale d'Architettura e Venezia. Il nostro particolare approccio prevede che il contesto e l'aria di Venezia siano presenti nell'atmosfera della Mostra". 

M9: un tocco di Mestre alla Biennale

Ci sarà un tocco mestrino nel corso di questa edizione della Biennale: lo studio berlinese Sauerbruch Hutton, che firma il progetto di M9, parteciperà alla kermesse nelle Corderie dell’Arsenale. “Siamo onorati e felici che Sauerbruch Hutton partecipino alla Biennale Architettura 2018. L’architettura è una componente fondamentale del progetto M9 che Polymnia Venezia e Fondazione di Venezia stanno realizzando nel centro storico di Mestre - afferma Valerio Zingarelli, amministratore delegato di Polymnia Venezia -.  M9 partecipa alla rigenerazione urbana della terraferma veneziana e del territorio metropolitano presentandosi come modello di sviluppo culturale, sociale e d’innovazione tecnologica e commerciale e integrandosi perfettamente nel tessuto urbano cittadino. Vorrei evidenziare il valore strategico del lavoro che stiamo portando avanti con Sauerbruch Hutton, studio che ci accompagna dalla nascita del progetto”.

Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton vincitori Concorso Internazionale M9-2

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