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Cultura

Biennale, si parte con "Amacord", 120 anni di storia ma non li dimostra

Come un Dorian Gray che non invecchia mai, la Biennale d'arte, giunta alla 55esima edizione, si presenta da lunedì all'appuntamento con la storia

Porta il peso di 120 anni di storia, da quel 19 aprile 1893 quando la giunta comunale decise di dare vita ad una esposizione internazionale d'arte realizzata due anni dopo, ma ha la forza della novità e il fascino di un modulo, con i padiglioni nazionali, che chiama a raccolta l'intero mondo dell'arte, fino all'isola Tuvalu, realtà dal destino appeso al livello del Pacifico e metafora quasi della millenaria lotta per la sopravvivenza dal mare di Venezia. Come un Dorian Gray che non invecchia mai, la Biennale d'arte, giunta alla 55. Edizione, si presenta da domani all'appuntamento con la 'storia' pronta a riservare sicure sorprese con 'Il Palazzo Enciclopedico' a firma di Massimiliano Gioni e a offrire uno sguardo globale sullo stato dell'arte oggi in ogni angolo del Pianeta attraverso gli 88 padiglioni nazionali e la miriade di mostre, performance, installazioni che punteggeranno la città lagunare e il suo entroterra.

BIENNALE 2013: TUTTI GLI EVENTI

Anteprima domani a Cà Giustianian, con la mostra curata dallo stesso Gioni che 'viaggia' all'interno del lungo percorso delle Biennali d'arte attraverso documenti, locandine, foto e altro ancora provenienti dall'Asac (archivio storico delle arti contemporanee) della Biennale. La rassegna è intitolata 'Amarcord', ma ha forse il sapore anch'essa, come la mostra generale, di rifarsi al sogno 'enciclopedico' dell'artista autodidatta italoamericano Marino Auriti, l'utopia di fare sintesi del mondo di oltre cento anni di esposizioni. Una linea del tempo percorrerà tutto il portico del Palazzo. Sul piano numerico, sono 47 gli eventi collaterali che hanno ricevuto l'ok dal curatore e che si fregeranno del simbolo della 'Biennale', ma forse più del doppio gli altri richiami d'arte che troveranno sede in gallerie, Caffé, palazzi, capannoni e quant'altro.

Sarà difficile districarsi nel 'labirinto' dell' offerta complessiva, ma forte per il mondo degli addetti ai lavori nei giorni della vernice fino all'inaugurazione di sabato e l'apertura al pubblico - con la prevernice di martedì - sarà certo il richiamo di alcuni padiglioni storici - come quelli statunitense, francese e tedesco, con la presenza dell'artista cinese dissidente Ai Weiwei, a solo titolo di esempio - o la novità assoluta del Padiglione del Vaticano, la curiosità per i dieci nuovi entrati - oltre alla Santa Sede e all'arcipelago Tuvulu-Maldive ce ne sono altri otto - o il Padiglione Italia, a cura di Bartolomeo Pietromarchi. Qui, in sette stanze-ambiente 14 artisti di generazioni diverse daranno vita a sette 'confronti': una proposta dell'arte italiana che volutamente non guarda ai 'giovanissimi' . Smessi i panni della 'ricerca' ai Giardini e all'Arsenale, si apre il capitolo 'Venezia'. Chi ama Weiwei può ritrovarlo con una personale allestita in due spazi, al complesso delle Zitelle, alla Giudecca, e alla Chiesa di Sant'Antonin, ma tanti altri, tra gli eventi collaterali, sono gli eventi che hanno protagonisti artisti cinesi o dell'estremo oriente. Spulciando qua e là nella massa di annunci e inviti, ai Cantieri Navali di Castello, otto disoccupati saranno i protagonisti della mostra 'Catalonia of Venice' di Francesc Torres, mentre un'istallazione di Pedro Cabrira Reis occuperà i 700 mq del piano nobile di Palazzo Falier o le sculture di Lore Bert saranno nella sala monumentale della Biblioteca Marciana. A Cà Foscari, invece, spazio a oltre centro opere d'arte russe degli ultimi 40 anni. Ogni giorno, poi, tutto da scrivere il 'libro' delle feste, degli appuntamenti vip e delle presenze di star del mondo dello spettacolo o teste coronate. Unica certezza, il tutto esaurito in Riva degli Schiavoni per gli yacht.
(ANSA)

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