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Cultura Camponogara

Camponogara, Maggio Umanistico Si discute della natura del "Potere"

Una serie di incontri nella sede consiliare del Municipio. Interverranno Gianfranco Fini, Gian Antonio Stella, Stefano Zecchi e Roberto Filippetti

Giornalisti, politici, filosofi ed esperti. Giorno dopo giorno interpellati su un unico argomento che continua a far discutere da secoli. E ancora una "risposta" non c'è: il potere. Spesso desiderato, a tratti vituperato. L'Università Popolare di Camponogara promuove la terza edizione della rassegna "Maggio Umanistico", una serie di quattro incontri organizzati tutti nella sala Consiliare del municipio del comune veneziano.

Il 6 maggio interverrà l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, in merito alle caratteristiche del potere nel suo epicentro, il 15 maggio sarà la volta del giornalista Gian Antonio Stella, che analizzerà i lati "meno nobili" del potere. Fino a giungere alla corruzione del potere stesso per il potere in sé. Il 20 maggio ospite il professore Stefano Zecchi, che interverrà sulle peculiarità filosofiche del potere. Chiusura invece il 29 maggio con protagonista il professor Roberto Filippetti, che analizzerà i legami tra potere e arte.

“Il potere logora chi non ce l’ha?”. Con questo aforisma si inaugura la III edizione del Maggio Umanistico. Quest'anno la kermesse rivolge il suo pensiero al tema del potere, aspetto cruciale del vivere comune, altro non fosse per il suo impatto che è stato pervasivo su qualsiasi tipo di società e che è riemerso in questo 2014 grazie a una felice coincidenza cronologica, ovvero il bimillenario della morte del primo vero principe dell’antica Roma: Ottaviano Augusto, considerato da molti come il primo imperatore della Roma antica. La figura del "princeps inter pares" ha affascinato nel corso dei secoli moltitudini di uomini di governo e di studiosi, ammirati dalla sua abilità, che messa in atto con prudenza spericolata gli consentì di attuare un vasto piano di riforme dello stato romano, volte tutte ad innovare la tradizione, che determinò cambiamenti radicali dell’assetto dell’impero: perciò vi fu chi lo amò intensamente e chi lo ostacolò decisamente.

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