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Cultura Fiesso d'Artico

Jazznostop 2018: a Fiesso d'Artico quattro incontri, focus su 50 anni di musica jazz

Ritorna l'appuntamento organizzato da Veneto Jazz, quest'anno giunto alla sua 15esima edizione. Primo incontro fissato per martedì prossimo, l'ultimo per venerdì 20 aprile

"Il Jazz figlio dei fiori - 50 anni dal 1968, una seconda vita" è il tema della quindicesima edizione di Jazznostop, rassegna musicologica e percorsi d’ascolto in programma a Fiesso d’Artico, promossa dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Primo Maggio in collaborazione con Veneto Jazz. Nei mesi di marzo e aprile, grandi musicologi e musicisti si alterneranno in quattro incontri dedicati al racconto della storia di questo genere musicale. L'inizio delle conferenze è fissato per le 20.45, ad ingresso gratuito e con iscrizione obbligatoria entro giovedì 22 marzo.

Martedì 27 marzo

Ferdinando D’Urso presenta “The Black Warrior: una terza via per la pace  - Gunther Schüller ricorda il reverendo King”. Intellettuale dalle dimensioni rinascimentali, Gunther Schüller (1925-2015) si è sforzato nel corso della sua lunga carriera di compositore e musicologo di rendere permeabili i confini musicali. Attraverso la storia e l’analisi di The Black Warrior si ricostruisce la prospettiva di questo filone della musica contemporanea così squisitamente americano, spingendoci fino alle sue origini teoriche ed estetiche.

Martedì 3 aprile

Il maestro Bruno Tommaso, in “Mission impossible from 1968 - Il musicista di jazz in Italia”,  racconta  col suo stile pacato ed ironico oltre cinquant’anni di una inimitabile carriera tra aneddoti, ricordi ed esperienze condivise con altri grandi del panorama jazz mondiale.

Martedì 10 aprile

Stefano Zenni presenta  “1966-68: quando il jazz incontrò il rock - Breve storia di un amore conflittuale”. Tra il 1966 e il 1968 molti giovani musicisti inglesi e statunitensi, provenienti sia dal mondo del nascente rock sia da quello del jazz d'avanguardia, esplorarono ben prima di Miles Davis nuove forme di fusione tra generi diversi, generando un terremoto nel mondo della musica, destinato a cambiare i gusti di una generazione. In questa conversazione si raccontano i tanti risvolti di quella vicenda.

Venerdì 20 aprile

Luca Bragalini illustra il suo ultimo libro “Ellington’s Three Black Kings - Nella storia afroamericana con tre re e un duca”. Sul letto di morte Ellington ha una sola ambascia: fornire le dritte perché i suoi arrangiatori possano portare a termine la sua ultima opera, un balletto intitolato Three Black Kings. Un omaggio a tre grandi Re neri della storia, dalla Bibbia alla contemporaneità dell’ultima maestà, che era il suo amico Martin Luther King.  Parole, immagini e musiche per disseppellire una delle più neglette e affascinanti partiture del Duca.
 

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