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Cultura Castello / Giardini della Biennale

Il padiglione Venezia della Biennale Architettura plasmato da Libeskind

Si intitolerà "Sonnets in Babylon" l'esposizione che aprirà il 7 giugno: "Questa città rappresenta il centro del pensiero architettonico"

Sarà inaugurata venerdì 6 giugno, alle 16.30, al Padiglione Venezia, nell'ambito della 14esima Mostra Internazionale di Architettura - la Biennale di Venezia, “Sonnets in Babylon”. La mostra dell'architetto Daniel Libeskind è stata presentata mercoledì mattina a Ca' Farsetti con una conferenza stampa, presieduta dal sindaco Giorgio Orsoni, alla quale sono intervenuti, oltre allo stesso Libeskind, l'assessore comunale alle Attività culturali, Tiziana Agostini, il commissario del Padiglione Venezia, Madile Gambier, il curatore Renzo Dubbini, i rappresentanti delle aziende partner dell'iniziativa.

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“Voglio ringraziare Libeskind per aver accettato di realizzare questo lavoro a Venezia – ha sottolineato il sindaco – portando una ventata di rinnovamento. Le istituzioni culturali non possono essere scollegate dalla vita reale della città e grazie anche a questa importante mostra possiamo dimostrare che Venezia non è solo un palcoscenico, ma è essa stessa protagonista del suo divenire”.

Un centinaio di disegni inediti di Libeskind, creati a mano con la china e una miscela di fondi di caffè color seppia, compongono l’elemento principale del Padiglione. La raccolta è serigrafata utilizzando un processo ceramico su pannelli di vetro di grandi dimensioni, disposti lungo il muro concavo del Padiglione. Grazie a tecnologie d’avanguardia, i pannelli angolari di vetro sono fissati con piccoli led, per creare una parete con giochi di luce. I disegni raffigurano un disgregamento di forme che evocano favelas, città futuristiche, parti meccaniche, ma anche parti del corpo umano.

“Vedo in questa esposizione  – ha precisato l'assessore alle Attività culturali Agostini – una grossa iniezione di fiducia per il futuro di Venezia: penso che rappresenti un'occasione di rilancio per una città abitabile e vivibile, anche grazie alla collaborazione con i giovani architetti che hanno messo tutto il loro entusiasmo in questo lavoro”. Alla realizzazione del Padiglione Venezia di quest’anno hanno infatti contribuito anche gli studenti di architettura dell’Università Iuav di Venezia con un progetto fotografico ispirato dalla città di Venezia, che verrà esposto in una sala laterale del Padiglione.

"Venezia non è una città qualsiasi, ma il centro del pensiero architettonico - ha spiegato Libeskind - non solo perché costruita sull'acqua, ma per il suo spirito creativo, modello per il resto del mondo. L'architettura non ha alla base solo la costruzione o la pianificazione di edifici, ma la fantasia, il disegno, il desiderio. Rappresenta il mondo e il suo futuro e il Padiglione Venezia è esempio di potenzialità e vulnerabilità del futuro, perché la città lagunare è connessa anche al futuro dell'architettura".

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