"Due": al Teatro a l'Avogaria l'amore senza confini di genere secondo Isaac Singer
Un amore che va oltre i "generi" canonici. È quello al centro di "Due", lo spettacolo liberamente tratto dalla novella del grande scrittore e premio Nobel per la letteratura, Isaac Singer, in programma al Teatro a l'Avogaria di Venezia, mercoledì 1 giugno 2016, alle 21, e in replica il 2 giugno alle 18.
"Due", messo in scena dagli allievi della scuola Giovanni Poli ( Luca Ballarin, Francesco Bovara, Alexandra Brett, Wael Kingtut, Ludovica Castellani, Riccardo Dal Toso, Chiara di Maio, Marta Panciera, Aurora Reffo, Emma Sartori) per la regia di Stefano Pagin, prende spunto da un omonimo e misterioso racconto breve uscito il 20 dicembre 1976 sul “New Yorker”, il giornale in Yiddish per il quale Singer scriveva.
Con una parola molto abusata oggi e che forse non sarebbe piaciuta a Singer, potremmo definirlo come un racconto gender. Siamo, probabilmente, all'inizio del secolo scorso in uno shtetl di ebrei chassidim della campagna polacca. Il padre e la madre di Zissel, il nostro protagonista, dopo una lunga attesa, avrebbero voluto una figlia, “ma le potenze che decidono queste cose mandarono loro un bel figlioletto”. Nonostante sia maschio i genitori lo vestono e lo trattano con la morbidezza e l'indulgenza che si riserva ad una bambina e Zissel imparerà a percepirsi tale. Cresciuto si innamorerà del suo compagno di scuola Ezriel, che lo ricambierà, e fuggirà con lui a Lublino, dove vivranno come marito e moglie, contravvenendo alla proibizione dell'omosessualità esposta nel Levitico.