Fatoumata Diawara. La stella del Mali al Candiani "con la sua chitarra"
A sancire l'internazionalità e la vocazione di Candiani Groove a far conoscere al pubblico italiano le più interessanti voci del mondo jazz sarà il concerto della "stella del Mali" Fatoumata Diawara.
Statuaria, superba, elegante. Dotata di un sorriso radioso e naturale, Fatoumata Diawara reinventa i ritmi veloci e le melodie blues della sua ancestrale tradizione Wassoulou attraverso una sensibilità istintivamente pop.
C’è qualcosa di speciale nell’idea di una giovane donna che canta con la sua chitarra. Qualcosa che va oltre la nozione di tempo. Se Joan Baez e Joni Mitchell hanno creato l’archetipo, diverse generazioni di artiste, da Tracy Chapman a Laura Marling, lo hanno mantenuto vivo. Non solo Fatoumata Diawara si riappropria di questa immagine in maniera forte e personale, ma la colloca letteralmente in una nuova era, in un’altra cultura conferendo una prospettiva decisamente africana al concetto di cantautrice.
Cresciuta in Mali e residente a Parigi, Fatou ha già conosciuto, a soli 30 anni, una gamma di esperienze fortissime: la lotta per le proprie ambizioni artistiche, i pregiudizi culturali verso le donne africane, il successo precoce come attrice; salvo capire poi che il suo destino era nella musica. Damon Albarn, Flea, Toumani Diabate, John Paul Jones e Paul McCartney sono solo alcuni dei musicisti più noti rimasti affascinati dalle evidenti doti musicali di Fatoumata.
La sua presenza d’altronde ha già illuminato gli spettacoli Rocket Juice & The Moon, Africa Express, AfroCubism, il progetto Imagine di Herbie Hancock e, più recentemente, il live col pianista cubano Roberto Fonseca. Senza dimenticare il successo della sua ultima apparizione in veste d'attrice, quel Timbuktu del regista Abderrahmane Sissako, che ha riportato al centro dell'attenzione internazionale il carisma e la determinazione di un'artista unica nel suo genere.