rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024

"The Banshees of Inisherin" è il vero gioiello della Mostra del Cinema di Venezia

Ambientato su una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, il film segue le vicende di due amici di vecchia data, Padraic e Colm (interpretati da Colin Farrell e Brendan Gleeson), che si ritrovano in un’impasse quando il più anziano decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia

Arriva alla Mostra del Cinema di Venezia la vera perla del concorso e, ancora una volta, a firmarne la regia è Martin McDonagh. The Banshees of Inisherin delizia occhi e mente dello spettatore grazie a una messa in scena magistrale, una sceneggiatura sorprendente e un cast in stato di grazia. 

Ambientato su una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, il film segue le vicende di due amici di vecchia data, Padraic e Colm (interpretati da Colin Farrell e Brendan Gleeson), che si ritrovano in un’impasse quando il più anziano decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, sbalordito, non accetta questo rifiuto e tenta di ricucire la relazione. Gli eventi però precipitano rapidamente in un’escalation di violenze e ripicche. 

Prima di essere un regista, Martin McDonagh è un commediografo e non è un caso se, in ogni suo film, la formazione teatrale emerge con prepotenza trovando la sua massima espressione nella stesura di una sceneggiatura che seduce lo spettatore sin dalle prime battute. È un autore a tutto tondo, che riesce a unire drammaturgia e cinema in un modo del tutto innovativo. Guardando The Banshees of Inisherin si ha la forte sensazione di star assistendo a uno spettacolo teatrale adattato per il cinema, e infatti è basato su una pièce mai pubblicata né rappresentata. Si tratta quindi di un’opera inizialmente pensata per il palco teatrale ma che ha trovato nuova vita all’interno dei teleschermi. E per fortuna – aggiungerei –, perché il mezzo cinematografico riesce a restituire meglio di quanto farebbe qualsiasi teatro la magnificenza dei paesaggi delle isole Aran, dove si svolge la vicenda. 

Come in Tre manifesti a Ebbing, Missouri (di cui The Banshees of Inisherin rappresenta l’ideale seguito) dramma e commedia si intrecciano perfettamente, sorprendendo continuamente il pubblico. L’imprevedibilità sembra essere il marchio di fabbrica dell’autore McDonagh che, come un demiurgo del suo stesso universo cinematografico, crea situazioni paradossali che strizzano l’occhio al teatro dell’assurdo di Samuel Beckett. I personaggi, proprio come i precedenti film, sono costantemente “sopra le righe” e sarà inevitabile ridere con loro ma soprattutto di loro. Perché in The Banshees of Inisherin si ride, sì, e pure molto.

Divertente ma non superficiale: le riflessioni sull’esistenza che già il regista irlandese aveva proposto nei precedenti 7 psicopatici e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, trovano qui l’espressione più completa. Vengono infatti trattati temi come lo scorrere del tempo, il valore della memoria, la superstizione, l’amicizia e la morte senza mai annoiare o scadere nella facile e banale retorica.

Un ritmo incalzante e una struttura narrativa solida e perfettamente equilibrata fanno di The Banshees of Inisherin il film più accattivante finora proiettato alla 79. Mostra del Cinema. A tutti gli effetti è un “gioiellino” che conferma Martin McDonagh come uno degli autori più interessanti del panorama cinematografico internazionale. Sicuramente, e meritatamente, si porterà a casa qualche premio durante la serata finale della kermesse.  

Voto: 9

Si parla di

Video popolari

"The Banshees of Inisherin" è il vero gioiello della Mostra del Cinema di Venezia

VeneziaToday è in caricamento