A Venezia il brindisi di fine anno è con "Gl'innamorati" di Goldoni
Il rosso del sipario, lo scintillio del palcoscenico, il conto alla rovescia del debutto. Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale celebra, assieme al pubblico, l’arrivo del nuovo anno. Al Goldoni di Venezia, dal 28 al 31 dicembre, con il brindisi di Capodanno, va in scena Gl’Innamorati di Carlo Goldoni per la regia di Andrea Chiodi e l’adattamento di Angela Demattè.
Un appuntamento inserito nell’ambito del palinsesto di "Eventi per le feste" promosso dal Comune di Venezia, con cui TSV, Comune e Regione proseguono i festeggiamenti per i 400 anni del Goldoni. E che, per la data del 28 dicembre, saprà accogliere anche il pubblico di sordi e ciechi, grazie alla collaborazione con l’Unione italiana ciechi onlus: dopo il successo del debutto dello spettacolo, che al Teatro Maddalene di Padova ha accolto per la prima volta spettatori non vedenti e non udenti nell’ambito del progetto di inclusività e innovazione “Maddalene digital experience”, le repliche “accessibili” de Gl’Innamorati continuano ora a Venezia per rendere il Goldoni un teatro più inclusivo e aperto a tutta la cittadinanza: per i ciechi sarà disponibile un’audio introduzione dello spettacolo, il pieghevole di sala tradotto in alfabeto braille, mentre i sordi potranno seguire i dialoghi grazie all’ausilio di un tablet con sottotitoli e a un video introduttivo con traduzione in Lis.
Un grande classico che vedrà salire sul palco gli attori della compagnia giovani dello Stabile del Veneto. Ad interpretare i personaggi goldoniani: Gianluca Bozzale, Gaspare Del Vecchio, Riccardo Gamba, Elisa Grilli, Cristiano Parolin, Francesca Sartore, Leonardo Tosini e con Ottavia Sanfilippo. Uno spettacolo in grande stile per chiudere nel migliore dei modi il 2022. Un testo che sarà arricchito dalle scene di Guido Buganza, dai costumi di Ilaria Ariemme e dalle musiche di Daniele D’angelo.
Ancora una volta l’opera goldoniana offrirà interessanti e nuovi spunti di riflessione. La commedia, scritta nel 1759, attraverserà secoli di storia per parlare ai nostri tempi, per raccontare gli sconvolgimenti anche irrazionali vissuti dall’animo umano. Ieri come oggi. E così i litigiosi Eugenia e Fulgenzio saranno protagonisti di una storia d’amore molto più sfaccettata di quel che potrebbe sembrare, dietro la quale si nasconderanno tensioni capaci di superare anche le contraddizioni tipiche dell’amore romantico. Due giovani pressati dalle circostanze che, in preda alla gelosia, alla rabbia o alla paura cederanno all’impulso di ferirsi, nonostante la sbandierata profondità dei loro sentimenti. Due innamorati pronti ad imparare sulla loro pelle e dalle loro disavventure che l’amore non basta a se stesso e gestirlo può essere davvero complesso.