"Il sogno di un'Italia", Andrea Scanzi al Teatro Corso con il suo spettacolo
Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? È quello che si chiedono Andrea Scanzi e Giulio Casale ne “Il sogno di un’Italia”, in scena venerdì 1 aprile alle 21.15, al Teatro Corso di Mestre, un appuntamento nel cartellone di "Teatro in Corso 2015-2016", il progetto curato da Ad Arte e Dal Vivo S.r.l. giunto quest’anno alla terza edizione.
Dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultima fuga di Marco Pantani. Dall’edonismo degli anni Ottanta al sangue del G8 di Genova. 1984-2004: due decenni che potevano cambiare l’Italia e non l’hanno cambiata. O forse l’hanno addirittura peggiorata. Restaurando e non rinnovando, come tanti piccoli gattopardi 2.0.
Dopo il successo de “Le cattive strade”, Scanzi – giornalista, scrittore, drammaturgo e personaggio televisivo - e Casale – scrittore, attore e musicista, fondatore della rock band Estra - tornano in scena con uno spettacolo ancora più personale e attuale di teatro canzone, parzialmente ispirato al libro "Non è tempo per noi" di Scanzi. Un potente ritratto di un paese che si è perso, attraverso storie, istantanee e canzoni.
“Il sogno di un’Italia” è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley. Sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (“La speranza è una trappola”), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al Pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, il Pirata di Cesenatico.