Alla Fenice il maestro Franco D’Andrea si racconta fra musica, immagini e parole
Il pianista Franco D’Andrea, fra i maestri del jazz italiano, sarà protagonista con il musicologo Luca Bragalini della conferenza-concerto in programma alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice sabato 15 aprile (ore 19.30) nell’ambito di Jazz& e in occasione del ventesimo anniversario di Jazznostop, la fortunata rassegna musicologica promossa da Comune e Biblioteca di Fiesso d’Artico.
In “The meaning of the blues”, tutte le sfumature del blues, con musiche suonate dal vivo, immagini, rari documenti e parole a scandire un viaggio tra il Mississippi e l’Europa Centrale, tra la produzione di D’Andrea e quella di Gershwin, tra la musica classica e il folklore afroamericano, tra le sigle televisive e le pagine di Thelonious Monk.
Franco D’Andrea appartiene da decenni al gruppo di spicco di musicisti e compositori jazz italiani. Nato a Merano nel 1941 incide con Gato Barbieri nel ’64 il suo primo disco. Da questi anni hanno inizio collaborazioni con molti importanti musicisti della scena internazionale (fra cui Johnny Griffin, Dexter Gordon, Steve Lacy, Lee Konitz, Phil Woods, Dave Liebman ecc.). Alla fine degli anni 60 fonda, insieme a Franco Tonani e Bruno Tommaso, il “Modern Art Trio”, del cui disco è uscita recentemente la ristampa per l’etichetta Déjavu. Nel 1972 entra nel gruppo progressive jazz “Perigeo”. Dalla fine degli anni 70 dà vita a proprie formazioni, tiene concerti come solista e inizia la sua attività di docente (partecipa ai seminari di “Siena Jazz” dalla loro fondazione a oggi, dal 1993 al 2006 ha insegnato jazz al conservatorio di Trento, attualmente insegna ai Corsi Civici di jazz di Milano e conduce diverse master classes). Ha al suo attivo più di 200 incisioni discografiche. Dagli anni 80 a oggi è stato più volte eletto musicista jazz dell’anno nel “top jazz” della rivista “Musica Jazz”. Ha anche conseguito il "Prix du Musicien Européen 2010" de l'Academiedu Jazz de France. Ha tenuto concerti in molti paesi in Europa, Stati Uniti, Russia, Australia, Africa, Estremo Oriente. La sua musica abbraccia tutta la storia e le sfaccettature del jazz, con uno speciale interesse nell’esplorazione delle origini poliritmiche e africane.