Lexington christian academy chamber choir dal Kentucky a Venezia
Mercoledì 30 marzo 2022, alle 17.00, la Chiesa della Pietà, tempio della musica barocca veneziana, apre le porte al concerto che segna il ritorno delle corali e delle orchestre americane in laguna: una tradizione trentennale che, dopo la pausa forzata dettata dalla pandemia, torna a regalare al pubblico l’emozione del canto a cappella.
La Lexington Christian Academy è una straordinaria corale nata nel 1989 nella bellissima Bluegrass Region nel Kentucky, Stati Uniti, una zona famosa per i cavalli da corsa purosangue, le dolci colline, il raffinato bourbon e la vibrante cultura artistica. Il coro conta 35 elementi, tutti giovanissimi, di età compresa fra i 14 e i 18 anni, e propone un programma esclusivamente vocale che comprende, tra altri, “Lift Thine Eyes” di Felix Mendelssohn, “Bogorodiste Devo” di Sergei Rachmaninov, “I Should be Glad” di Susan LaBarr, “Lux Aurumque” di Eric Whitacre, “Kyrie” di Josef Rheinberger e “Do Lord Remember Me”, famoso spiritual tradizionale arrangiato da Alice Parker.
I cantanti statunitensi arrivano in Italia per la prima volta nella loro carriera, e si fermeranno per un tour di dieci giorni che li porterà a cantare nelle più belle città del Paese: prima di Venezia, infatti, si esibiranno a Roma, a San Pietro e nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, e a Firenze, Basilica di Santo Spirito.
A dirigere la Lexington Christian Academy e il M° Daniel Wesley, che è anche presidente del dipartimento di belle arti e apprezzato docente di pianoforte e teoria musicale.
Sotto la sua direzione il coro ha ottenuto significativi riconoscimenti nei festival regionali, statali e nazionali e si è esibito in concerti solisti alla Carnegie Hall e alla Cattedrale di San Patrizio a New York, all’Orchestra Hall di Chicago e al Walt Disney World. Il M° Wesley è stato, inoltre, giudice in occasione di numerosi festival corali e tenuto svariate conferenze e sessioni di lettura musicale scolastica.
Il tour rientra nella tradizione concertistica, tipicamente statunitense, che porta ogni nel Vecchio Continente decine di orchestre, corali e band che considerano l’esperienza una sorta di moderno Gran Tour, un passaggio obbligato del percorso di formazione di ogni giovane cantante e musicista di talento che vuole affinare la propria preparazione.
Si tratta di trasferte importanti che vedono i gruppi impegnati per periodi che vanno dai 15 ai 20 giorni e che toccano le grandi città di tutta Europa, con particolare attenzione per l’Italia, considerata la culla del bel canto e della grande musica. Nel 2019, ultimo anno prima dello stop determinato dalla pandemia, sono state oltre 100 le tournée, delle quali ben 16 nel nostro Paese, che hanno coinvolto oltre 5000 musicisti in oltre 500 concerti.
L’ingresso è libero e gratuito.