L'acqua granda del 2019 in mostra a Venezia
A 3 anni dall’acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019 il Dvri - Distretto Veneziano Ricerca e Innovazione e l’Università Ca’ Foscari Venezia organizzano la seconda edizione della mostra sull’archivio digitale creato dalla popolazione e le opere virtuali di ricercatori e artisti.
Nonostante siano passati tre anni, nella memoria dei veneziani rimangono ancora segni tangibili di quanto accaduto durante la notte del 12 novembre 2019. È ad oggi ancora evidente l’impatto su Venezia, sulla sua popolazione e sul fragile ecosistema lagunare: quell’evento inaspettato ha causato la distruzione di infrastrutture di trasporto, negozi, abitazioni private, monumenti storici, attrezzature, biblioteche e laboratori; ha messo in crisi l'economia e la vivibilità della città e della sua laguna per un lungo periodo.
Grazie agli attuali dispositivi tecnologici è possibile tornare a quei momenti e scoprirne le tracce digitali lasciate dalla comunità, come fotografie, video, chat, audio e messaggi scambiati durante l'evento. Non si tratta solo di conversazioni avvenute in chat private, ma anche di dibattiti pubblici che hanno avuto luogo sui social media, dove le persone si sono rivolte l'una all'altra per chiedere e offrire aiuto.
Dal progetto Aquagranda, che ha portato alla creazione di un archivio digitale unico nel suo genere, con oltre 40mila dati generosamente condivisi da chi ha vissuto in prima persona i 187 cm di acqua alta, il 12 novembre ’19, nasce la seconda edizione della mostra dal titolo «Sulle Acque» a partire dall’archivio digitale creato dalla popolazione e con opere virtuali di ricercatori e artisti.
La stessa sede espositiva della mostra, la Chiesa delle Penitenti, è emblema di questa fragilità. Il contrasto tra i segni del tempo derivati dall’acqua alta e l’anima digitale dell’archivio e delle opere ben rappresentano un’epoca in cui la tecnologia regola la nostra vista in modo solo apparente, dal momento che sono gli equilibri naturali – che stiamo sempre più mettendo a rischio – a detenere il vero potere. La mostra invita quindi a riflettere su questi fenomeni in un’ottica ampia, ponendo molte domande su cosa possa voler dire vivere in una zona liminale ad alto rischio ambientale dovuto al cambiamento climatico e in che modo le tecnologie e i social media dialogano con questa complessa e conflittuale realtà.