Ca' Pesaro riapre con i dipinti di Umberto Moggioli
La Galleria internazionale d'arte moderna Ca' Pesaro di Venezia riapre con l'omaggio a Umberto Moggioli, paesaggista immerso nella Venezia lagunare di isole e barene, nei quattro anni del suo soggiorno buranello. La mostra sarà visitabile dall'11 settembre all'8 novembre 2020.
Omaggio a Umberto Moggioli
I dipinti che nelle rassegne giovanili di Ca' Pesaro e nelle prime Biennali del secolo incontrarono il gusto del pubblico e il plauso della critica tornano ora esposti, per la prima volta riuniti, in un'occasione unica. Burano osservata dall'alto e dalla vicina Torcello, con le case colorate immerse nella luce del tramonto e gli orti lambiti dalla laguna densi di luce impressionista, il linearismo avvolgente, le sinuosità fitomorfe, le pennellate ampie e fluenti, che testimoniano le interferenze culturali mitteleuropee e il legame con la cultura simbolista fin de siècle.
L'itinerario della mostra
L’itinerario espositivo include una selezione di venti opere solitamente non visibili al pubblico, dipinti a olio, disegni e acqueforti provenienti da collezioni sia pubbliche che private, in gran parte transitate nelle sale di Ca’ Pesaro nelle mostre del 1912 e 1913 e in quelle postume del 1919 e 1925. Un tributo doveroso a una personalità di assoluto rilievo, che pur nell’autonomia del proprio percorso espressivo ha indissolubilmente legato il suo nome a quello dell’avanguardia capesarina, contribuendo a rinnovare il panorama figurativo veneziano dei primi due decenni del Novecento.
Chi è Moggioli
Umberto Moggioli nasce a Trento nel 1886 e nel 1904 entra all'Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida di Guglielmo Ciardi, che lo avvia alla pittura “dal vero”. Nel 1907 è ammesso alla VII edizione della Biennale di Venezia, nel 1908 fa il suo primo viaggio a Roma, città che visiterà spesso e che segna il suo linguaggio pittorico, come si rileva nelle opere allestite nel 1909 nella personale a Ca' Pesaro e nel dipinto della campagna romana soleggiata che espone alla Biennale del 1910.
Alla fine del 1911 si stabilisce a Burano, la laguna entra nei quadri che vengono esposti nella VII collettiva capesarina e nella X Esposizione Internazionale d’Arte. Lascia l'isola nel 1915 arruolandosi volontario nel primo conflitto mondiale. Presto congedato per motivi di salute, nel 1916 fa ritorno a Roma, dove risiede in uno degli atelier di Villa Strohl Fern. Muore nella Capitale nel 1919, a soli 33 anni, vittima dell'influenza spagnola.