Van Gogh in mostra a Venezia: esperienza multimediale tra vita, opere e dipinti
La scelta sempre più frequente di presentare l’arte al grande pubblico tramite l’utilizzo di tecnologie multimediali avanzate permette di amplificare la forza comunicativa dei contenuti. Attraverso l’uso dei vari linguaggi il visitatore potrà immergersi in un percorso avvolgente, trasportato in un viaggio virtuale alla scoperta del pittore, dell’artista, dell’uomo Vincent Van Gogh. La mostra multimediale Van Gogh prende in esame, attraverso proiezioni su diversi grandi monitor, la vita e le opere del maestro, con la visione a video di molti dipinti e disegni realizzati nel corso della sua esistenza e completata con informazioni in italiano e inglese relative ai periodi artistici vissuti da Van Gogh negli ultimi 10 anni della sua vita. L'appuntamento è a Palazzo Giustinian Faccanon dal 2 giugno al 30 settembre 2018.
L'opera di Van Gogh in mostra a Venezia
Full immersion tra musica ed i fantastici colori di Vincent Van Gogh, è l’obiettivo che si propone la mostra multimediale “van gogh multimedia experience”, un percorso che, tra schermi e totem, consente di approfondire la conoscenza della straordinaria attività creativa dell’autore, uno dei più importanti artisti del XIX secolo, sempre più apprezzato sia dalla critica contemporanea che dagli appassionati d’arte.
Una vita travagliata quella dell'autore, votata alla ricerca della bellezza, espressa con dense pennellate che sprigionano pura emozione. Il percorso, consente di ammirare la ricostruzione della sua “Camera da letto” dipinta del 1889, tema caro all’artista e più volte replicato con piccole varianti. Si tratta della camera da letto di Vincent nella «casa gialla» di Arles, nel sud della Francia, dove l’artista si era rifugiato con la speranza di insediarvi un atelier di pittori di avanguardie artistiche. Dell'opera pittoresca esistono tre versioni: la prima, oggi esposta ad Amsterdam, fu eseguita nell’ottobre 1888, le successive non sono semplici ripetizioni, sono particolarmente interessanti perché Van Gogh le realizzò durante il volontario ricovero al manicomio di Saint-Rémy-de-Provence, quasi come se egli volesse recuperare e aggrapparsi a ricordi felici di Arles.